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Terry in vacanza con la moglie, villa svaligiata: furto da 450 mila euro

Il colpo risale allo scorso mese di febbraio, oggi i 5 malviventi vanno a processo per la condanna e sono stati resi noti i dettagli della vicenda. C’erano tanti oggetti preziosi ed effetti personali da rubare che fecero il blitz in due tempi, tornando alle 2 di notte per scassinare la cassaforte.
A cura di Maurizio De Santis
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I cinque ladri che svaligiarono la villa extra-lusso di John Terry nel Surrey saranno processati e condannati nelle prossime ore a Kingston Crown Court. Il raid nell'edificio da 5 milioni di dollari (4 milioni e 300 mila in euro) risale allo scorso 25 febbraio ma i dettagli di quel colpo – compiuto mentre il calciatore e la moglie erano in vacanza sulle Alpi francesi – sono emersi solo adesso. All'ex capitano del Chelsea, che nella prossima stagione indosserà la maglia dell'Aston Villa, vennero sottratti beni (tra gioielli e altri effetti personali) per 450.000 euro tra cui capi firmati e una rara prima edizione firmata dei libri di Harry Potter.

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I malviventi agirono in maniera indisturbata, certi che nessuno li avrebbe scoperti approfittando dell'assenza del giocatore. Il piano era stato studiato bene, a ‘offrire loro qualche suggerimento' era stato lo stesso Terry che aveva pubblicato su Instagram foto dettagliate dell'edificio e le immagini del soggiorno sulle nevi.

Il bottino della gang fu ricco. Anzi, come appreso dalle indagini svolte dagli agenti, gli stessi ladri furono costretti a fare una cernita degli oggetti da trafugare per l'imbarazzo della scelta… Toni Poole – la consorte di Terry – aveva così tante borse di marca che era impossibile portarle via tutte e allora i ladri si ‘limitarono' a quelle più costose griffate Gucci, Louis Vuitton, Chanel, Yves Saint Laurent. Impiegarono circa 45 minuti solo per ripulire la camera da letto poi tornarono nel cuore della notte (verso le 2) per scassinare la cassaforte.

Traditi dalle immagini. Gli imputati vennero tutti identificati grazie al video registrato dalle telecamere a circuito chiuso che si trovavano dentro e nei pressi dell'edificio, oltre all'analisi delle cellule dei loro telefonini che ne indicarono la posizione. I cinque malviventi si erano già resi protagonisti in passato di colpi del genere, facendo razzie nelle case di milionari.

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