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Tavecchio: “Rinnovo Conte? Siamo servi di tutti, ma schiavi di nessuno”

Il presidente della Figc chiarissimo sull’argomento relativo al rinnovo del Ct: “Ne parleremo un mese prima della scadenza, Antonio è un mio amico”. Grandi aspettative per Euro 2016: “Non partiamo per arrivare secondi”
A cura di Marco Beltrami
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Missione compiuta per l'Italia che con 90 minuti d'anticipo ha strappato il pass per la fase finale di Euro 2016. Ottimo lavoro dunque di Antonio Conte che continua ad essere al centro delle voci relative ad un possibile rinnovo contrattuale fino al 2018. Se il Ct ha preso tempo dimostrando di essere concentrato solo sul presente, il presidente federale Tavecchio nei giorni scorsi si è detto pronto a prolungare il vincolo del salentino. Ogni discorso però sul futuro del selezionatore però sarà rinviato alla prossima estate, parola del numero uno della FIGC, chiarissimo in conferenza stampa: "Solo nel calcio c'è questo vezzo del dover rinnovare gli accordi due anni prima ed è una cosa che non va bene. Ci vedremo e parleremo un mese prima della scadenza del suo contratto. La nostra volontà è quella di trattenere il ct ma dipenderà da lui. Siamo servi di tutti ma schiavi di nessuno. Se Conte dovesse decidere di andare via vedremo cosa fare, comunque servirà un grande leader. Speriamo bene perché il nostro è un ct che è responsabile di tutte le Nazionali".

I rapporti comunque tra i due sono più che positivi. Tavecchio infatti ha voluto smentire con forza le indiscrezioni relative a possibili dissidi: "Ho letto false notizie in questi giorni. Non c'è alcun gelo, siamo amici per la pelle perchè insieme abbiamo percorso una strada in salita. Siamo in sintonia con lui. Il calcio deve dare dei segnali, non stiamo andando verso una stagione di grandi compensi, senza una gestione accurata questo sport non si salva". C'è grande soddisfazione per il risultato ottenuto nel girone di qualificazione con Tavecchio che dimostra di credere nelle possibilità di successo a Euro 2016. Certo la strada sarà tutt'altro che in discesa anche in virtù del ranking che penalizza gli azzurri in ottica teste di serie come già evidenziato da Conte: "Non partiamo mai per arrivare secondi. I nostri valori sono insindacabili, l'obiettivo è sempre quello di vincere. Il ranking? Purtroppo credo che giovedì (in occasione della riunione straordinaria dell'Esecutivo Uefa in programma a Nyon, ndr) avremo altri problemi.L'ho detto in tutte le salse, dovrebbero esserci punti comuni, quali le quattro stelle mai tenute in considerazione come censo di una grande Nazionale. Tutto abolito e va tutto secondo le prestazioni dei due anni precedenti. Faremo di tutto per cambiare questo sistema ma al momento le carte sono queste"

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