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Taribo West è morto, ma è solo uno scherzo macabro

L’ex difensore di Inter e Milan è stato al centro di un episodio di cattivo gusto che ha messo in apprensione tutti i tifosi. Dopo la notizia circolata in rete, la smentita è arrivata dal tweet dell’ex compagno Ikpeba: “Taribo è vivo e sta bene”.
A cura di Alberto Pucci
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In Italia, ma soprattutto a Milano, se lo ricordano bene. E non solo per quelle sue buffe treccine. Oggi 42enne, Taribo West è stato spesso protagonista anche fuori dal campo. Dalle polemiche per la sua reale età anagrafica, all'impegno della sua fondazione per aiutare i bambini nigeriani in difficoltà (passando anche da una presunta violenza fisica sulla sua ex moglie), l'ex difensore nigeriano non è mai caduto nell'oblio. Anzi, nelle ultime ore West è pure finito nel "tritacarne" del web per la sua presunta morte. Partita dalla Nigeria e rimbalzata in tutto il mondo, proprio grazie ai social, la notizia della sua scomparsa ha infatti colpito tutti i tifosi del suo paese. Per fortuna si è trattato solo di un macabro scherzo, prontamente smentito da chi lo conosce bene: l'amico ed ex compagno di squadra Victor Ikpeba.

Quella volta che fecero morire Pelè

L'ex attaccante della nazionale nigeriana, che ha giocato con Taribo West per molti anni proprio con la maglia delle "Super Aquile", appena ha letto la notizia della sua scomparsa ha chiamato telefonicamente l'amico e dopo essersi accertato della sua buona salute ha acceso il computer e twittato la smentita: "Mio fratello Taribo è vivo, ignorate le voci sulla sua morte". Cosa che ha fatto anche il giornalista nigeriano Austin Okon-Akpan: anch'egli vicino all'ex difensore di Inter e Milan. "E' disgustoso che la gente metta sui social network notizie così stupide – ha postato sul suo profilo Twitter –  Taribo sta bene e ho appena parlato al telefono con lui". Un episodio macabro che ha ricordato ciò che successe nel 2014, quando la Cnn postò su Twitter la notizia della scomparsa di Pelè. Una gaffe che venne smentita subito dal Brasile e che generò le pubbliche scuse del famoso canale televisivo statunitense.

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