Strinic, stoccata a Sarri: “Per lui ci sono 13 giocatori e basta”
Ivan Strinic ha voluto fortemente il trasferimento alla Sampdoria. L'esterno croato ha deciso di lasciare il Napoli, squadra in cui era finito quasi ai margini, per cercare una nuova avventura professionale. Una nuova vita in blucerchiato per il classe 1970 che, dopo aver messo da parte alcuni guai fisici, con Giampaolo ha ritrovato una maglia da titolare. Ecco allora che in un'intervista a "La Repubblica" il calciatore ha parlato della sua nuova squadra, senza dimenticare le recenti delusioni in azzurro.
Strinic e la delusione per l'esperienza al Napoli
Strinic ha spiegato i motivi del suo addio al Napoli, una squadra in cui ormai non riusciva a trovare più gli stimoli giusti: "Stare ai margini non mi rende felice. Ho bisogno di fiducia. Di sentirmi parte integrante di un qualcosa. Per essere stimolato. E poi, continuando così, sapevo che avrei perso la nazionale. Già ora non mi chiamano. E' giusto. Con la Croazia non giochi tutte le settimane, devi sparare tutto in una volta sola. Bisogna essere al top. Non è possibile se in Italia giochi ogni tanto. Avevo optato per Napoli, pur avendo offerte da Inter e diverse squadre inglesi".
La stoccata a Sarri
E non manca una stoccata al suo ex allenatore Maurizio Sarri reo di "vedere" sempre i soliti noti, senza concedere spazio anche ad altre pedine. Ecco il paragone di Strinic con l'attuale tecnico Giampaolo: "Nel giudizio c'è qualcosa che mi condiziona: qui sono venuto per giocare ed è normale che in questo momento io dica Giampaolo. Credo sia utile una conoscenza più profonda, preferirei rispondere fra qualche mese. Una cosa però salta subito agli occhi: Sarri è più freddo, per lui ci sono 13 giocatori e basta. Giampaolo parla molto, dialoga con tutti, ti spiega. Si pone come un fratello e pare proprio una brava persona".
Strinic e la differenza d'ingaggio tra Napoli e Samp
Ivan Strinic in azzurro percepiva circa 1.5 milioni di euro, mentre a Genova incassa un milione a stagione. Nessun problema per il ragazzo croato pronto a sacrificarsi pur di giocare con continuità: "Di soldi non parlo, ma non sono tutto e se per essere protagonista devi abbassarti lo stipendio, non è un problema. Tanti giocatori pensano all'ingaggio e accettano tutto, io non sono così. Devo avvertire il fuoco dentro".
