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“Spero che l’aereo della Juventus cada”: tifoso del Bologna a Radio International

Durante una trasmissione di commento alla partita del Dall’Ara di Bologna un ascoltatore intervenuto in diretta ha attaccato con violenza la Juventus e tutti i suoi tifosi.
A cura di Vito Lamorte
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Quello che è successo nella puntata di Radio International, una radio bolognese, qualche ora dopo Bologna-Juventus, finita 1-2, che ha chiuso la stagione di entrambe le squadre è davvero deplorevole. Un ascoltatore durante il  programma dell'emittente bolognese si è espresso in modo indecente augurando la morte alla società bianconera: "Spero che venga giù l’aereo che li porta a giocare la finale di Champions League". Una frase da condannare senza sé e senza ma, che il conduttore avrebbe dovuto censurare e stigmatizzare, invece, uno degli speaker ha rincarato la dose con affermazioni terrificanti sui sostenitori bianconeri e ha incoraggiato l’ascoltatore a ‘liberarsi'.

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L’altro conduttore, imbarazzato per quanto stava succedendo e ascoltando, ha subito preso le distanza da quanto detto dall'ascoltatore ed è stato quasi deriso dal collega con queste parole: "Bene, allora togliti le cuffie".

Il radioascoltatore si è espresso in maniera assolutamente deplorevole e se pensiamo che proprio oggi ricorre l'anniversario dell'Heysel fa ancora più riflettere. L'ospite in collegamento ha affermato con fermezza "Questi riescono a rubare anche nelle partite in cui non conta niente" e il conduttore ha confermato la sua tesi aizzandolo ancora di più: "Non è ipocrisia, fa benissimo, voglio la morte di tutti gli juventini". Sentendosi libero di poter dire ed esprimersi come meglio credeva l’ospite ha aggiunto altra benzina al fuoco: "Io odio tutti quelli che vestono la maglia bianconera, giocatori, allenatori, tutti, sono la vergogna del calcio italiano". Il conduttore ha contribuito a questo indecente monologo dicendo "Sei la mia voce grande Davide, ti ringrazio. Sei il mio idolo”.

Un conversazione surreale, al limite della decenza: il conduttore, invece di dissociarsi, ha rincaricato la dose e questo non è concepibile: se la cultura sportiva e il buon senso vengono a mancare già da chi dovrebbe tentare di fare un lavoro di aggregazione e diffusione allora non abbiamo speranza.

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