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Spalletti manda un messaggio alla Roma: “Si vince solo con giocatori come Totti”

Il tecnico della Roma, che ha elogiato il capocannoniere Dzeko, esaltando Totti ha mandato un messaggio alla società giallorossa: “Se non troviamo giocatori forti come il Capitano saremo ‘costretti’ a tenerlo ancora a lungo”.
A cura di Alessio Morra
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La Roma continua con la legge del quattro. Dopo aver calato il poker alla Fiorentina e al Villarreal la squadra giallorossa ha servito il poker pure al Torino, avversario sulla carta sempre ostico. Spalletti dopo la partita era naturalmente felice per il risultato e per l’approccio alla gara che hanno avuto i suoi ragazzi, che vincendo hanno superato il Napoli e si sono rimessi nella scia della Juventus:

Siamo stati bravi c’era il rischio di non avere il ritmo giusto dopo il successo con il Villarreal e invece abbiamo pressato sin dal primo minuto facendo vedere le nostre qualità. La mentalità è quella giusta, non molliamo mai. Gli avversari le vincono tutte, se ti accontenti ti sorpassano. Dobbiamo pensare solo a vivere belle serate e vincere.

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L’allenatore giallorosso esaltando Totti, che è entrato nel finale di partita, ha pungolato la propria società, che ha invitato ad acquistare altri giocatori di prima fascia, perché solo in questo modo la Roma potrà competere con squadre più forti in Italia e in Europa:

Per essere la Roma e per contendere le posizioni alle grandi devi crescere sotto più aspetti e devi trovare calciatori altrettanto forti come lo è stato Totti. Se non li troviamo forti come lui siamo ‘costretti’ a tenerli il più a lungo possibile. In una squadra che vuole lottare in alto servono più leader come Francesco. Il suo rinnovo dev’essere naturale come il boato che si sente quando si alza dalla panchina.

Dopo aver elogiato Florenzi, che due giorni fa è finito nuovamente sotto i ferri: “Stando con noi nello spogliatoio si è fatto conoscere anche umanamente”, Spalletti ha parlato di Dzeko, rigenerato in pochi mesi, che si sta giocando il titolo dei cannonieri con Higuain:

Si è messo in testa che può essere importante, sente la fiducia dell’ambiente e dei compagni, loro sanno trasferirgliela perché sono cresciuti anche loro. Era arrivato come calciatore importante, farlo sentire un ‘flop’ lo ha mandato in confusione e non essendo un ragazzo ‘furbo’ in una piazza così si è ritrovato spaesato. Bisognava fargli ritrovare equilibrio, gli sono stato vicino. Stuzzicarlo è stato utile.

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