7 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Spagna o Francia? Il Portogallo aspetta l’altra semifinalista di questo Euro 2012

Questa sera, a Donetsk, si gioca per la semifinale ma, soprattutto, per la storia. Del Bosque vuole battere per la prima volta la Francia e cercare il “Triplete” europeo, Blanc cancellare la sconfitta con Ibra e regalare a Platini (fresco di compleanno), la sfida contro il Portogallo.
A cura di Alberto Pucci
7 CONDIVISIONI

Vicente del Bosque

Cr7 alla finestra – Portogallo, Germania e, da stasera, anche una tra Spagna e Francia. In attesa del match "azzurro", il tabellone di Euro 2012 ci propone il terzo quarto di finale, forse la partita più interessante delle quattro che determineranno la "griglia" delle semifinali. Dopo lo show di Cristiano Ronaldo e la goleada tedesca, festeggiata da una Merkel versione "curvaiola", contro i poveri greci, oggi è il turno dei campioni in carica spagnoli e dei "Blues" di Laurent Blanc. La sfida tra "Furie rosse" e "Galletti" è un classico del calcio europeo, tra due nazioni che hanno alzato al cielo coppe varie e che, dal 1998 ad oggi, hanno vinto un Mondiale e un Europeo a testa. Partita mai banale e quasi sempre avvincente che nasconde insidie: specialmente per la Spagna che, almeno nei sei confronti ufficiali, non è mai uscita vincente dal "faccia a faccia" con i francesi. Un dettaglio mica da poco, che renderà ancora più appassionante la sfida di Donetsk: prologo dello scontro con i lusitani e con "sua Maestà" CR7.

Alla caccia del Triplete – La Spagna, campione del mondo e d'Europa in carica, è a pochi minuti dalla possibile vittoria finale e da un traguardo storico: alzare per l'ennesima volta il trofeo, dopo la gioia dell'edizione 2008 e dopo il trionfo mondiale in Sudafrica.

“ Il nostro obiettivo è semplice: battere una tra Spagna e Francia! ”
Paulo Bento
Per arrivare a far questo, però, dovrà prima "sbarazzarsi" della Francia e togliersi di dosso quella "bestia nera", dai tratti simili ad un galletto, che da anni soggiorna sulle spalle di tutti gli spagnoli. Nonostante l'equilibrio generale (sulle trenta partite disputate: 13 vittorie spagnole, 6 pareggi e 11 vittorie francesi), sono le sei "ufficiali" a togliere il sonno ai ragazzi di Del Bosque, specialmente le vittorie della Francia nella finale del 1984 e il quarto di finale del 2000, con Laurent Blanc in campo con i Galletti: un'edizione "indigesta", e una ferita sempre aperta, anche per l'Italia che perse nella finalissima proprio contro i francesi, dopo il famoso Golden gol di Trezeguet. Spagna più forte di tutto, anche delle statistiche? Questa sera, conosceremo la risposta alla domanda, intanto è stato il capitano delle furie rosse, Iker Casillas, a buttare acqua sul fuoco e a spegnere eventuali timori: "Non credo serva a nulla pensare alle statistiche o ai risultati passati. Il nostro unico obiettivo è superare i quarti di finale e raggiungere così le semifinali". Una dichiarazione "lapalissiana", quella del portiere del Real Madrid che ben si "sposa" con l'approccio (scontato) con il quale gli spagnoli affronteranno la gara: grande possesso palla, molti passaggi stretti, dribbling e grandi accellerazioni improvvise. Insomma, il marchio di fabbrica di Pep Guardiola, esportato al di fuori della terra spagnola. Tutto sulle spalle, quindi, di Xavi e Iniesta: saranno loro, infatti, ad innescare Fernando Torres che, in questa edizione, sembra aver ritrovato quei colpi che lo avevano consacrato ed eletto tra i migliori attaccanti d'europa.

Laurent Blanc

Copia e incolla – Fermare la Spagna? C'è già riuscita (e bene) l'Italia, perchè non potremmo farlo anche noi? E' questo, in fin dei conti, il "Blanc pensiero" che vorrebbe imitare non solo l'Italia, ma anche la Croazia: squadre che hanno messo in difficoltà i campioni in carica. Al di là delle statistiche e dei tabù, nel ritiro transalpino sembra esserci ottimismo e, cosa ancora più importante, sembra essere tornato il sereno dopo le tensioni, le polemiche e la "quasi rissa" negli spogliatoi, generate dal passaggio dell'uragano Ibrahimovic. Una sconfitta, quella con la Svezia, che aveva riavvolto il nastro e riportato i tifosi francesi ai giorni dell'ammutinamento contro Domenech nell'edizione mondiale sudafricana, il punto più "basso" della storia calcistica francese. La partita contro la Spagna avrà, quindi, un doppio significato. Vincere vorrebbe dire giocare la semifinale ma, soprattutto, dare anche un senso al progetto "giovane" portato avanti dalla federazione francese, dopo gli anni vincenti di Platini e Zidane. Un progetto che, a volte, ha lasciato a desiderare (specialmente nella gestione Domenech) e sul quale, in molti, hanno avuto da ridire. Blanc, in attesa di conferme dal presidente della federazione Noël Le Graët (il suo contratto è in scadenza e le sirene dei club europei stanno chiamando), vorrebbe continuare portando i suoi ragazzi in Brasile, per il prossimo mondiale, e successivamente all'edizione continentale del 2016 che si giocherà proprio in Francia. Largo, quindi, alla potenza ed alla fantasia del trio d'attacco Ribery, Nasri, Benzema, un bel biglietto da visita per ogni difesa avversaria, e alla sostanza e generosità di giocatori come Menez, Malouda e Cabaye, l'uomo "nuovo" di questo Europeo: giocatore che, in chiave calciomercato, comincia a far gola a tutti gli osservatori. L'unico attore, non protagonista, sarà Philippe Mexes bloccato ai box dalla squalifica. Tutto sommato (in vista di un possibile duello con Cristiano Ronaldo) un pò di riposo "forzato", non guasta!

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views