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Spagna, multe ai club in caso di posti vuoti sugli spalti

La nuova normativa dei diritti tv della Liga entrerà in vigore dal 1° luglio 2016: si passa alla vendita collettiva, possibili sanzioni se le telecamere mostreranno vuoti sugli spalti.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Si avvicina il momento dell'entrata in vigore della nuova legge sulla ripartizione dei diritti televisivi del calcio spagnolo. Il 1° luglio 2016 la nuova legge sancirà una sostanziale differenza rispetto agli anni passati, con la vendita collettiva dei diritti (e nuovi criteri di ripartizione) che garantiranno alle squadre spagnole di crescere economicamente e provare a tenere il passo delle altre squadre europee, al di là dunque degli enormi fatturati di Barcellona e Real Madrid.

Una clausola però suscita qualche perplessità: quella che prevede "multe" ai club in caso le telecamere inquadrino posti vuoti sugli spalti. Lo ha riferito la BBC, che sottolinea come le squadra della Liga dovranno studiare metodi nuovi per invogliare la gente a riempire gli stadi, altrimenti incapperanno in sanzioni economiche qualora le telecamere mostrino appunto dei "buchi" negli spalti. L'obiettivo è quello di far decollare la Liga anche a livello di appetibilità televisiva, arrivando ad insidiare la Premier League, tutt'ora il campionato più seguito al mondo e quello in cui i diritti televisivi raggiungono cifre imponenti.

La nuova legge sui diritti televisivi, approvata lo scorso anno, rivoluzionerà il calcio spagnolo. Dal primo luglio infatti la vendita dei diritti televisivi sarà collettiva, e riguarderà anche la Liga Adelante (l'equivalente della nostra Serie B). Barcellona e Real Madrid, dunque, potrebbero vedere ridotti i loro introiti, mentre gli altri club della Liga potranno contare su nuove risorse economiche, anche piuttosto importanti. Della cifra totale derivante dalla vendita dei diritti tv, il 90% andrà alla Liga, mentre il 10% verrà assegnato alla Liga Adelante.

Di questo 90%, la metà verrà distribuito in parti uguali a tutti i club (in Liga Adelante, invece, la parte equamente divisa sale al 70%), mentre il restante seguirà dei criteri ben precisi. Il 25% sarà ridistribuito in base ai risultati sportivi degli ultimi 5 anni (in Liga Adelante conterà solo l'ultima stagione), mentre l'8,3% sarà diviso in base alla "capacità di attrarre i tifosi", ovvero in base alle vendite di biglietti ed abbonamenti (in Liga Adelante la percentuale sarà del 5%), mentre il restante 16,7% sarà ridistribuito in base ad una sorta di "bacino di utenza", ovvero al contributo che le singole squadre daranno alla visibilità del campionato (in Liga Adelante la percentuale è del 10%).

Facile capire che la parte del leone, soprattutto per gli ultimi due criteri, la faranno Real Madrid e Barcellona. Ma in Spagna hanno studiato anche come "limitare" sorprese. Proprio per gli ultimi due criteri ci sarà un "tetto massimo" del 20% del totale, sopra il quale non si potrà salire. L'eventuale "eccedenza" sarà ridistribuita in parti uguali agli altri club. Ci sarà anche un tetto minimo per tutelare le piccole squadre: sempre per gli ultimi due criteri, non si potrà ricevere meno del 2% della somma totale, che dunque viene garantita a tutte le squadre. Inoltre, lo "scarto" tra la prima e l'ultima della competizione non dovrà essere superiore alle 4,5 volte: in tal caso, la cifra verrà "riallineata", con la postilla che in caso la cifra totale dei diritti tv superasse il miliardo di euro, lo "scarto" scenderà fino alle 3,5 volte. Insomma, una legge che sembra davvero salvaguardare le piccole dalle grandi: la crescita del calcio spagnolo passa anche da qui.

 
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