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Sky ci ripensa: Paolo Di Canio torna e commenta la Premier League

Dopo esser stato allontanato a causa del suo tatuaggio inneggiante al Duce, l’ex attaccante della Lazio rientra dalla “squalifica” e scende in campo con un programma tutto suo dedicato al campionato inglese.
A cura di Alberto Pucci
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La lunga intervista concessa nei giorni scorsi al Corriere della Sera, nella quale ha preso le distanze dal fascismo, ha avuto effetto. Sky ha perdonato Paolo Di Canio e lo ha reintegrato nella sua "squadra" di opinionisti. La lunga diatriba nata dalla decisione dell'emittente satellitare di sospendere l'ex attaccante biancoceleste, a causa del suo tatuaggio inneggiante al Duce, è dunque terminata con un pareggio senza reti che alla fine ha accontentato tutti. In primis proprio il protagonista principale, che è tornato in onda con uno spazio tutto suo dal nome "Di Canio Premier Show": un appuntamento condiviso con Gianluca Vialli che è nato, come comunicato dall'ufficio stampa di Sky, "per rivivere e analizzare quanto successo all’Old Trafford e per fare il punto sul 21° turno di Premier League".

L'errore del tatuaggio

Dopo i fuochi d'artificio di Leicester-Chelsea, il campionato inglese terminerà la sua 21esima giornata con il big match tra Manchester United e Liverpool. Una sfida suggestiva che metterà di fronte due allenatori dalle ideologie diametralmente opposte. Novanta minuti che faranno certamente parlare Paolo Di Canio e Gianluca Vialli: due protagonisti di questo mondo, che conoscono molto bene quello che si respira in Inghilterra durante questi eventi. Dal punto di vista televisivo, al di là dell'incoerenza della decisione, il rientro dell'ex bad boy della Lazio è una manna dal cielo per Sky. "Quel che mi porto addosso è il simbolo di ciò che sono stato, di quel che ho fatto. Compresi gli errori", ha spiegato Di Canio nell'intervista rilasciata pochi giorni fa. Sono bastate dunque poche parole per cancellare un tatuaggio e per convincere Sky a tornare indietro sulla sua decisione. Ne sarebbero servite altre, magari davanti alle telecamere, per chiedere scusa a chi giustamente si è sentito offeso da tutta questa vicenda.

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