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Simeone: “Il mio Atletico Madrid somiglia al Napoli di Maradona”

Secondo Simeone gli appassionati si identificano con il suo Atletico Madrid che lotta e vince contro le grandi potenze del calcio, come faceva il Napoli di Maradona.
A cura di Alessio Morra
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Diego Pablo Simeone è uno degli allenatori più bravi al mondo. E per quello che ha fatto con l’Atletico Madrid di sicuro meriterebbe un premio, perché vincere la Liga con i ‘Colchoneros’ non è affatto facile e per pochissimo i bianco-rossi, lo scorso anno, non sono riusciti a vincere anche la Champions League. Simeone, in un’intervista al ‘Clarin’, ha spiegato perché lui e la sua squadra sono così apprezzati da tutti: “Il popolo normalmente prende come riferimento le persone che hanno bisogno di faticare e dare tutto per raggiungere dei risultati. Noi siamo la squadra del popolo, ed è per questo che la gente ci segue e ci rispetta.”

Simeone: “L’Atletico è la squadra con cui si identifica la gente, come il Napoli di Maradona”

L’Atletico Madrid per Simeone è la squadra del popolo, perché combatte contro due colossi come Barcellona e Real Madrid e per questo secondo il ‘Cholo’ l’Atletico somiglia al Napoli di Maradona: “La gente si identifica con il nostro sforzo, con la nostra mentalità e con il modo in cui affrontiamo le difficoltà e le grandi squadre. C’è la sensazione di essere come il Napoli di Maradona che lottava contro Inter, Milan o Juventus.”

“Meglio vincere la Liga che la Champions”

E proprio pensando al popolo, cioè ai tifosi, l’allenatore argentino dice di preferire il successo nella Liga rispetto a quello della Champions, importante soprattutto a livello economico: “Preferisco vincere la Liga rispetto alla Champions. Perché la Liga è più per i tifosi, che lo vivono giorno per giorno tutta la stagione, mentre la Champions è un ottimo business.”

“Le difficoltà aiutano a crescere”

Simeone ha parlato anche del suo percorso da allenatore ed ha parlato anche della sua idea di calcio, che non si basa sul bel gioco classico: “Sono cresciuto attraverso le difficoltà che abbiamo avuto per evitare la retrocessione al Catania. Poi all’Atletico ho trovato un grandissimo gruppo che ci ha permesso di crescere tutti insieme: calciatori, clib e noi come staff. Giocare bene vuol dire vincere e continuare a vincere. Non è facile vincere giocando male e non credo che esista uno stile di gioco o un modo per interpretare cosa voglia dire giocare bene.”

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