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Shaqiri e la foto con l’imam integralista: “Non sapevo chi fosse”

L’immagine dello scandalo immortala il calciatore nerazzurro che sorride e stringe la mano all’imam di Pristina arrestato nel 2014 perché reclutava jihadisti in Kosovo da spedire in Siria. La difesa di Shaqiri: “Non posso chiedere i precedenti penali a tutti coloro che si avvicinano a me per avere l’autografo su una foto”.
A cura di Maurizio De Santis
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Cosa ci fa Shaqiri con l'imam di Pristina, Shefqet Krasniq? La foto che ritrae il calciatore dell'Inter che stringe la mano all'interlocutore ha fatto il giro della Rete considerato che quella persona è stata arrestata nel settembre del 2014 con accuse gravissime: istigazione all'odio religioso e terrorismo internazionale. E' questa la ragione che ha scatenato la curiosità del Web, fino a costringere l'ex trequartista del Bayern Monaco a fornire una spiegazione per quello scatto avvenuto durante una vacanza in Kosovo e, al tempo stesso, censurare l'ingiustificato battage mediatico creato intorno a quel clic che non aveva alcuna valenza particolare. Finito nei guai in diverse occasioni, Shefqet Krasniq era stato accusato anche di aver reclutato jihadisti in Kosovo da spedire in Siria, salvo essere rilasciato un mese dopo.

Shaqiri si difende pubblicando un post sui Social Network

"Non sapevo nemmeno chi fosse – ha scritto in un post su Facebook il giocatore -. S'è avvicinato a me come un tifoso qualunque e mi ha chiesto una foto". Il messaggio di Xherdan continua e tocca altri aspetti di quella che è sembrata una tempesta in un bicchier d'acqua per la vasta eco avuta nella Rete. "In Kosovo come altrove, mi capita spesso di ricevere richieste del genere che non ho difficoltà ad accettare. Sarebbe stato scortese rifiutare e poi non posso chiedere i precedenti penali a tutti coloro che si avvicinano a me per avere l'autografo su una foto. Non sapevo e nemmeno potevo sapere che su di lui pendessero accuse di terrorismo – ha aggiunto il calciatore -. Noi Shaqiri siamo musulmani devoti ma gli integralisti devono stare alla larga da noi. Condanno fermamente chi usa la mia popolarità per questioni molto delicate".

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