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Sesso per giocare: indagine nel calcio giovanile, arrestati due allenatori e un arbitro

Per un posto da titolare un tecnico 20enne chiedeva prestazioni sessuali ai suoi giovanissimi calciatori. Un allenatore 50enne raccoglieva materiale pedopornografico, un arbitro con la scusa di massaggi rilassanti tentava approcci. Un’inchiesta durata più di un anno, adesso tutti sono stati arrestati.
A cura di Alessio Pediglieri
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Un losco affare che ha coinvolto due allenatori ed un arbitro. Ma nel caso specifico non centrano possibili favoreggiamenti in campo, sviste mirate, le solite polemiche del dopo partita. Questa volta il fatto è ancor più grave, molto più grave. Perché riguarda una maxi inchiesta attorno ad un giro di porno pedofilia nel settore giovanile del nostro calcio dove sono stati arrestati un direttore di gara e due tecnici, un 20enne e un 50enne accusati di aver tentato abusi sessuali e raccolto materiale pedopornografico nei confronti dei ragazzini della loro squadra in cambio di un posto da titolare. Nell'indagine è finito in arresto e con l'obbligo di firma anche un arbitro che, con la scusa di massaggi terapeutici, provava l'approccio sessuale su minori.

Sesso per giocare – Il calcio minorile fa parlare ancora di sè ma nel peggior modo possibile. La polizia postale di Torino ha sgominato un gruppo di delinquenti che con la scusa di essere allenatori ed arbitri provava ad abusare su calciatori minorenni. Chi in cambio di un posto da titolare, chi per il solo piacere personale. Tutti sono stati denunciati e fermati. Si tratta in particolar modo di due allenatori, un 20enne e un 50 enne e un arbitro.

Chat e inviti personali – Il giovane tecnico aveva intessuto una rete d'adescamento ben studiata: con la scusa di scegliere nel gruppo chi si meritava di scendere in campo da titolare, aveva creato una chat con i propri giocatori con lo scopo di sedurre i ragazzini per poter giocare, in cambio di favori personali. In un caso, con la scusa di dover affrontare un match importante e studiare la tattica da utilizzare il giorno dopo, l'allenatore aveva invitato a dormire a casa sua un giocatore e lì, aveva provato ad avere un rapporto con lui.

Pedopornografia e massaggi hot – La denuncia è presto scattata grazie alla denuncia dei ragazzini ai genitori che hanno fatto partire l'inchiesta. Un'indagine che ha visto coinvolto anche un altro allenatore, un tecnico 50enne sfruttava infatti il collega più giovane per collezionare materiale pedopornografico, mentre è stato imposto l'obbligo di firma ad un arbitro che con la scusa di massaggi tonificanti tentava approcci sessuali. L'inchiesta è durata più di un anno.

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