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Serie A, parla Nakata: “L’Italia è per me una seconda casa, per lo Scudetto tifo Roma”

L’ex samurai di Perugia e Roma, a Montecarlo per ricevere un premio, ha parlato del suo amore per il calcio italiano e per il nostro paese.
A cura di Alberto Pucci
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Da Miura a Honda, passando per Nakamura, Nakata e Nagatomo. L'arrivo dell'ex giocatore del Cska Mosca, approdato al Milan dopo un lungo corteggiamento rossonero, ha riacceso l'interesse per il calcio giapponese. Complice un inizio di stagione sorprendentemente positivo, Keisuke Honda ha ricordato da vicino i fasti di Hidetoshi Nakata: giocatore che, nel 2000/2001, vinse lo Scudetto con la Roma di Fabio Capello. Proprio l'ex giocatore di Perugia, Roma, Parma, Bologna e Fiorentina, è tornato a parlare di Serie A, nell'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: "Il vostro paese è, per me, come una seconda casa – afferma Nakata, avvistato a Montecarlo per ricevere il "Golden Foot" – Amo le persone italiane, il cibo, la moda, l’architettura, la storia e le vostre città, che sono tutte belle. A me piace il calcio italiano e sceglierei ancora di giocarci. Nonostante l'anno in Premier League, confermo che per me la serie A è e rimane il campionato migliore, anche se ha meno soldi". Sbocciato nel Perugia di Luciano Gaucci, nel lontano 1998, Nakata passo in giallorosso nell'inverno del 2000 per 30 miliardi di lire, più il cartellino di Aleničev, diventando l'alter ego di Totti: "Il mio rapporto con Francesco era buono – ricorda il giapponese – Eravamo due ragazzini allora e stare in panchina mi faceva arrabbiare, ci stavo male. Ancora oggi abbiamo un buon rapporto".

Tricolore, Nagatomo e Honda – Dopo la fine della sua brillante carriera, nel 2006 a soli 29 anni, Hidetoshi Nakata si occupa di comunicazione e di editoria. In Giappone è, ancora oggi, una leggenda. Prima di Keisuke Honda, il samurai di Yamanashi ha fatto impazzire migliaia di tifosi nipponici, diventando un'icona del calcio giapponese. Durante i suoi anni d'oro, fu importante anche per la nazionale del Sol Levante, con la quale mise insieme 77 presenze, realizzando 11 goal. La sua fortuna la deve anche a Luciano Gaucci, che lo scoprì tra il sarcasmo generale, e a Franco Sensi che riuscì a portarlo a Roma: "Chi vincerà lo Scudetto quest'anno? Io ho giocato nella Roma, quindi spero vincano i giallorossi – afferma Nakata – La Juventus è molto forte, sarà difficile, ma io tifo per la squadra di Rudi Garcia". Sotto sotto, però, un pezzo di cuore lo ha anche a Milano, dove due suoi connazionali tengono alto il nome del Giappone: "Honda e Nagatomo? Anche io, quando sono arrivato e ho cambiato squadra, ho avuto delle difficoltà all’inizio. La Serie A è molto difficile e ci vuole tempo per adattarsi. Honda, la scorsa stagione, è arrivato a metà campionato. Ora sta facendo molto meglio e penso possa solo migliorare. Nagatomo è addirittura capitano, ormai è un giapponese di Napoli. In pratica è più italiano che giapponese".

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