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Serie A, l’esordio del Var: cos’è e come funziona la “moviola in campo”

Con l’anticipo tra Juventus e Cagliari, fa il suo esordio nel nostro campionato il Video Assistant Referee. La tecnologia video, che potrà aiutare gli arbitri durante le partite, sarà molto probabilmente protagonista anche nel prossimo Mondiale in Russia.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo la "Goal-Line Tecnology", il calcio italiano si appresta a dare il suo benvenuto anche al "Video Assistant Referee". Conclusa la fase di sperimentazione, il "Var" entrerà in funzione ufficialmente anche in Serie A con il primo anticipo di campionato tra Juventus e Cagliari. L'introduzione della "moviola in campo", utilizzata ufficialmente per la prima volta in Juventus-Sampdoria (primo quarto di finale della Final Eight Primavera), segna un momento storico per il calcio italiano ed è destinata a cambiare le abitudini di arbitri, giocatori e tifosi. Per vederla in funzione in Europa, invece, bisognerà pazientare ancora qualche mese.

Si dice "il Var" o "la Var"?

Acronimo di Video Assistant Referee, può essere chiamato in entrambe le maniere: anche al femminile, se il riferimento è relativo alla tecnologia. Nonostante questo, il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, e l'ex arbitro Rosetti hanno ufficialmente confermato l'utilizzo corretto dell'articolo maschile e dunque della formula: il Var.

Cos'è il Var

Il Video Assistant Referee è un sistema studiato per aiutare gli arbitri nelle decisioni più difficili, attraverso il supporto delle riprese video. L'obiettivo di chi ha introdotto questo sistema, è quello di poter correggere decisioni chiaramente sbagliate o segnalare episodi gravi o importanti non visti dal direttore di gara. Studiato e deliberato nel giugno 2016 dall’International Football Association Board, il "Var" è arrivato ufficialmente nel nostro paese nello scorso mese di giugno dopo una serie di esperimenti più o meno positivi. Con l'utilizzo di questa tecnologia, sono stati aboliti gli arbitri addizionali: ovvero quelli di porta.

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Come funziona

Come ha già spiegato il responsabile del progetto, l'ex arbitro internazionale Roberto Rosetti, il Var darà la possibilità al direttore di gara di valutare alcuni momenti del match attraverso le riprese televisive prodotte per ogni partita di campionato. In ogni stadio, infatti, sarà predisposta una "Video Operation Room" dove verranno prese in esame le immagini da altri due arbitri addetti al VAR, coadiuvati dagli operatori della Hawk-Eye: la stessa azienda che produce gli strumenti di rilevamento per la Goal Line Technology. In caso di "chiamata" da parte dell'arbitro, sui maxi schermi all'interno degli stadi comparirà la scritta Var per informare i tifosi del suo utilizzo e il direttore di gara potrà rivedere l'azione incriminata attraverso uno schermo mobile posizionato tra le due panchine.

In quali casi si applica il Var

La tecnologia Var sarà applicabile solo ed esclusivamente in situazioni di gioco ben definite: chiamate dal protocollo degli operatori del Var le "match-changing situation". Il Video Assistant Referee sarà dunque utilizzabile per casi legati al fuorigioco, negli episodi relativi a rigori fischiati o non fischiati, per le espulsioni dirette e per eventuali scambi di identità.

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Chi decide

In tutti quei casi dove sarà necessario l'utilizzo del Var, dopo la prima analisi degli arbitri addetti alla tecnologia, sarà il direttore di gara a valutare e a prendere la decisione finale dopo aver visto le immagini a bordo campo. Il tutto avverrà solo se le situazioni d'errore, sfuggite all'occhio dell'arbitro, saranno palesemente evidenti. Per tutti quei casi che, nonostante le immagini, rimarranno dubbi sarà determinante la valutazione "dal campo" del direttore di gara.

Quante volte può essere utilizzato il Var

Non esiste un limite d'utilizzo per il Var. L'arbitro potrà utilizzarlo tutte le volte che lo ritiene necessario. In nessun caso potrà essere invocato da calciatori, staff tecnico e dirigenti delle squadre, che potrebbero anche essere sanzionati per eventuali richieste o pressioni all'arbitro.

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Le linee di tracciamento

Una delle novità più importanti introdotte dal Var, è il livello di tracciamento delle linee del campo: indispensabili per i casi di fuorigioco e per determinare la posizione del giocatore in casi di rigori fischiati per falli fuori o dentro l'area. Il tracciamento delle linee sarà infatti molto più accurato rispetto a quello proposto dalle emittenti televisive e permetterà di prendere una decisione in minor tempo e con meno margine di errore.

Dove saranno posizionate le telecamere

L'arbitro e gli addetti al Var, avranno a disposizione le immagini delle telecamere della regia unica della Lega Serie A e quelle prodotte dal vivo dai broadcaster televisivi che, come da contratto, avranno la possibilità di aggiungere altri punti di ripresa personalizzati in aggiunta al flusso garantito dalla Lega. Il numero minimo delle telecamere sarà di 12. Tutte ad alta defizione, potranno aumentare nei match più importanti e verranno dislocate in ogni punto del campo.

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