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Serie A, dal Pallone d’oro al pallone di latta (foto)

Dopo l’ultimo successo targato Fabio Cannavaro del 2006, il nostro calcio è sprofondato in una crisi che appare oggi ancora irreversibile. Lontanissimi i sogni di gloria quando i vari Franco Baresi, Paolo Maldini e Roberto Baggio lottavano per il titolo.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Italia è stata dimenticata dalla storia del Pallone d'Oro dal 2006 ad oggi e forse lo sarà ancora a lungo accantonata dal calcio che conta, quello fatto di lustrini, campioni e successi. Tutti elementi che mancano al nostro movimento oramai quasi da un decennio, con qualche rarissima eccezione che – totale colpa nostra – non è stata sfruttata a dovere per poter riemergere dall'anonimato quasi assoluto. Di queste ne fanno parte la vittoria Mondiale del 2006 e lo strepitoso Triplete europeo dell'Inter di Mourinho nel 2010. Prima e dopo, lo zero assoluto che oggi viene ancora una volta certificato dalle liste dei 23 candidati al Pallone d'oro 2014 dove non appare nemmeno l'ombra di un giocatore italiano. L'ultimo, ad essere inserito nella lista fu Andrea Pirlo nella passata stagione, poi dominata dal solito duo Cristiano Ronaldo-Leo Messi.

Un lento declino che dura da 8 anni. L'ultimo acuto fu quello di Fabio Cannavaro il capitano della Nazionale di Marcello Lippi che nella notte di Berlino trionfò insieme ai suoi compagni azzurri contro la Francia ai rigori. Un successo che permise all'allora centrale difensivo della Juventus di sbaragliare la concorrenza trovandosi sul tetto più alto del mondo anche nel Pallone d'Oro quando ancora il Premio non si era fuso con il FIFA World Player of the Year come accade dallo scorso 2010. In quell'occasione in cui l'Italia conquistò il suo quarto titolo, Fabio Cannavaro ne divenne l'emblema certificato dal trofeo e valse al giocatore la consacrazione finale di una carriera importante, con l'ingaggio da parte dei Campioni di Spagna del Real Madrid. Fu trionfo italiano vero perché dietro al difensore arrivò sul podio Gigi Buffon, anch'egli portiere di Nazionale e Juventus, che si dovette inchinare solo davanti al plebiscito sil proprio compagno di club ma che vinse il ballottaggio per la seconda piazza sul francese dell'Arsenal Thierry Henry, giunto terzo.

L'epopea degli anni '60. Prima di loro – oasi in un deserto – c'era stato però un periodo felice, florido per i nostri giocatori. Tutto sommato nemmeno poi così tanto lontano. Che aveva confermato come il movimento calcistico italiano fosse comunque e malgrado tutto un elemento con cu fare sempre i conti in caso di Premi. Il primo a salire sul podio fu nel 1963 Gianni Rivera con la maglia del Milan, seguito da Giacinto Facchetti con i colori nerazzurri nel '65: entrambi secondi. Poi l ‘anno di grazia del '69 con Rivera primo davanti a Rombo di Tuono Riva, terzo l'anno successivo prima dell'exploit fino alla seconda piazza nel 1971 di Sandro Mazzola.

Da Zoff a Baggio a Maldini e Cannavaro: ultimi acuti. Gli anni '70 e '80 con l'avvento delle prime presenze straniere nei vari campionati limitarono maggiormente la presenza di campioni italiani sul podio e la concorrenza divenne più agguerrita. Nel 1973, un altro portiere, Dino Zoff fece capolino al secondo posto, battuto da un certo Johan Cruijff, poi si dovette attendere fino al 1982, l'anno dei Mondiali spagnoli e di Pablito Rossi che conquistò il proprio Pallone d'Oro. A cavallo degli anni '80 e '90 venne la volta dei vari Franco Baresi (2° nell'89), Salvatore Schillaci (2° nel '90), Roberto Baggio (1° nel '93 e secondo nel '94 davanti a Paolo Maldini). Il difensore rossonero aprì le danze del terzo millennio con il 3° posto nel 2003 prima dell'ultimo acuto di Cannavaro del 2006.

Oggi, cancellati dal calcio che conta. Poi  il nulla. in un calcio italiano involuto su se stesso, oramai collassato sotto i colpi sempre più pressanti di un'esterofilia che ha danneggiato e svuotato i vivai e le squadre giovanili. Con stranier sempre meno all'altezza della situazione ma ingaggiati per dinamiche esterne alle logiche del gioco, delle vittorie, del calcio. Così, quest'anno ancor più di altre stagioni passate, stiamo a guardare, dalla nostra finestra di spettatori paganti senza avere nemmeno lo staccio di una comparsa tra i 23 finalisti. Segno che contiamo sempre più meno e che il declino non cessa a frenare.

I Palloni d'Oro Made in Italy

1969 Gianni Rivera (Milan)
1982 Paolo Rossi (Juventus)
1993 Roberto Baggio (Juventus)
2006 Fabio Cannavaro (Juventus)

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