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Serie A, calendario di un campionato mediocre e di ‘mangia-banane’

Il sorteggio del calendario di Serie A apre la stagione 2014/2015 ma sul palco del campionato (e del calcio) italiano non ci sono ‘rombi di tuono’ a dominare la scena, solo pernacchie d’avanspettacolo.
A cura di Maurizio De Santis
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Ma ‘ndo vai… se la banana non ce l'hai? Il campionato di calcio italiano riparte da dove era finito. Anzi da dove l'aveva spedito quel manipolo di balordi che aveva trasformato la gazzarra sulla discriminazione territoriale in un numero d'avanspettacolo. Pure loro facevano parte della trama, corifei del Palazzo che decide di non decidere. Ma ‘ndo vai… se la banana non ce l'hai? risuona nelle parole del candidato alla presidenza della Figc, Tavecchio, che vanta una larga convergenza di club intorno alla sua figura e nel giorno del sorteggio dei calendari della Serie A si giustifica come fosse un marito che prova a convincere la moglie che la scappatella non è un vero tradimento e che un conto è fare l'amore e un altro è scopare. Ma ‘ndo vai… se la banana non ce l'hai? Sì, quella frase sui calciatori extracomunitari, di colore, venuti da chissà dove a rubare il posto ai giovani rampanti dell'italica pedata doveva essere un'interpretazione della canzone che Alberto Sordi e Monica Vitti intonavano sul set di Polvere di Stelle.

Mentre Albertini, l'antagonista di 30 anni più giovane, usa accenti che nemmeno Craxi e quei vecchi marpioni della Balena Bianca avrebbero pronunciato. Mio Dio, stavamo meglio quando stavano peggio è per vecchi nostalgici o per arteriosclerotici del potere, che non schiodi dalla poltrona nemmeno con le cannonate. Su, Demetrio, un po' di coraggio. E dillo che questo calcio ti fa schifo. Dillo che questi dinosauri (come quelli che avevi seduti accanto a te negli studi di Sky) è ora che vengano consegnati alla storia. Dillo che questi presidenti furbetti, che litigano in pubblico poi s'accordano in Lega per la torta dei soldi sui diritti tv, sono la rovina del calcio italiano. Il cielo a dadi se lo sono già giocato. Nulla hai più da perdere, se non la faccia… Non è più tempo per aspettare che la fortuna giri, bisogna andarle incontro. E vabbe', se pure tu fai l'abatino (che dici, tuo fratello prete ci perdonerà per tanta impudenza?) allora lascia stare. Torna pure tu da dove sei venuto: un giovane, vecchio prima di cominciare, non ci serve. Oppure fa la cosa giusta, ‘colpisci a morte il padre' e va per la tua strada, sempre meglio che chinare il capo e scendere a compromessi con la stessa accolita circense che ha portato il calcio italiano in rovina. Si diventa grandi sulla propria pelle, sulle proprie palle e su poche stelle… questa la conosci o sei anche tu di quelli che, in fondo, ‘il Petruzzelli è una piccola Broadway?'

Luis Suarez a Barcellona. James Rodriguez al Real Madrid. Mario Mandzukic all'Atletico Madrid. Diego Costa al Chelsea assieme al figliol prodigo Didier Drogba. Ciro Immobile al Borussia, Verratti (ma era cosa nota da tempo) al Psg. In Premier League Liverpool e United fanno incetta dei giovani più talentuosi del campionato e non permettono che varchino la Manica. Loro comprano il meglio e noi ci accapigliamo per Astori, il colpo di calciomercato che ha agitato le trattative di alcune squadre italiane. Romulo, uno che al Mondiale nemmeno c'è andato perché non se la sentiva, tiene col fiato sospeso la ‘vecchia signora'. Gli altri club europei acquistano il meglio e noi chiediamo sconti per qualche cavallo di ritorno (Osvaldo) oppure per ex campioni in età da pensione. Vidic, Evra, Cole, Eto'o avranno pure una carriera luminosa alle spalle ma quand'erano all'acme brillavano altrove. Jovetic – ancora lui – quasi ride quando lo tirano di nuovo in mezzo al solito chiacchiericcio. Vidal – che alla Juve era arrivato quand'era nessuno – ci sfotte e, ironicamente, dice ‘mi vuole la Lazio' a corredo del tormentone sul suo futuro. E, magari, attende che il suo procuratore lo porti da van Gaal, all'Old Trafford. Conte, il suo pigmalione, non c'è più. Si salvi chi può. Siamo sicuri che sia solo una questione economica? Siamo sicuri che ci voltano le spalle solo per gli ingaggi da capogiro che non possiamo permetterci più?

La Serie A ripartirà nell'ultimo week-end di agosto, il sorteggio del calendario ha aperto ufficialmente la stagione 2014/2015. E' stato come il ‘ruggito del coniglio', basta dare un'occhiata alle forze in campo: Milan mediocre e bloccato da Robinho (!), la sua cessione è divenuta vitale per incassare soldi; Inter tutta da scoprire, sperando che d'Icardi si parli perché faccia centro in porta e non solo con la sua Wanda; Juventus già in cerca di saldi dopo l'infortunio di Morata; De Laurentiis sogna un Napoli da scudetto ma arranca per prendere Kramer, rampollo tedesco; la Fiorentina confida d'aver pagato già a sufficienza dazio alla malasorte e alle ginocchia ballerine di Rossi e Gomez; la Roma di Garcia sembra avere già in pugno il campionato mentre il ds Sabatini fa incetta di giovani calciatori all'estero. Li prende, pensa alla gaffe sui ‘mangia-banane' di Tavecchio e sogghigna. Ma ‘ndo vai se la banana non ce l'hai? Nessun ‘rombo di tuono' a dominare la scena, solo pernacchie d'avanspettacolo.

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