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Serie A, c’è l’approvazione per il “Boxing Day”: si parte dalla stagione 2017/18

Grande novità in arrivo per il massimo campionato italiano. Dalla prossima stagione, la Serie A dovrebbe “allinearsi” al campionato inglese e giocare una giornata nel periodo fra Natale e Capodanno.
A cura di Alberto Pucci
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Al termine dell'ultima riunione di Lega Calcio, andata in scena pochi giorni fa, il presidente Calcio Maurizio Beretta ha di fatto confermato quella che ormai pare una decisione già persa dai vertici del calcio italiano: "Entro il mese di febbraio affronteremo il tema in un apposito Consiglio di Lega in cui si definiranno le date del prossimo torneo, ma l’indirizzo verso il quale stiamo andando va proprio nella direzione di giocare almeno un turno tra Natale e Capodanno". Una decisione storica per il nostro movimento, fino ad ora poco propenso ad abbracciare ciò che accade da sempre (e con esiti di pubblico particolarmente positivi) nella Premier League. Il "Boxing Day italiano" è dunque più vicino, e le iniziali perplessità del fronte di chi non ha mai digerito questa opzione sarebbero cadute del tutto.

Le parole di Tavecchio

Il prossimo "step" sarà quindi la conferma ufficiale di questa rivoluzione, che dovrebbe arrivare nel corso della prossima riunione di Lega che avverrà entro la fine di febbraio: giorno in cui il Consiglio della Lega Serie A definirà le date del campionato 2017-2018. Prima della finale di Supercoppa di Doha, anche lo stesso presidente federale Carlo Tavecchio si era pronunciato favorevolmente sull'ipotesi di istituire un Boxing Day tutto italiano: "Io non ho alcun problema e il mio iniziale no era riferito all’ipotesi di giocare il 25 – ha spiegato il numero uno della Figc in una recente intervista – Per un cattolico, giocare il 25 è un’idea difficile da accettare: ma se è in altri giorni, nessun problema". Sul tema negli ultimi giorni si era espresso anche Luciano Spalletti: "Non penso che sia una questione di calendario giocare le partite nelle feste natalizie – ha spiegato il tecnico romanista – E' una questione di stadi, di insufficienza da un punto di vista di conforto e di partecipazione alle partite".

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