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Serbia-Albania, adesso il match potrebbe essere rigiocato

L’Uefa ha aperto un’inchiesta ma ciò che trapela dal quartier generale di Nyon avrebbe del clamoroso: rigiocare dal primo minuto il match come se martedì sera non fosse mai accaduto nulla. E la sensazione è che Platini non voglia scontentare nessuno e sorvolare sulle proprie responsabilità.
A cura di Alessio Pediglieri
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La sfida a Belgrado tra Serbia e Albania, valida per le qualificazioni a Euro 2016 non è mai stata giocata. Così, con un teatrale colpo di spugna, l'UEFA potrebbe decidere che il match interrotto al 41′ del primo tempo sul risultato di 0-0 causa incidenti dentro e a bordo campo, si possa ripetere iniziando dal primo minuto, come nulla fosse accaduto e tutto possa tornare alla normalità ‘resettando' gli incresciosi accadimenti di martedì scorso che hanno avuto ripercussioni extrasportive e che ancor oggi fanno discutere a livello politico. Una decisione che avrebbe del clamoroso da parte del massimo organo calcistico europeo reo di aver permesso tutto ciò che è successo senza adeguati monitoraggi e controlli su una partita che era da considerarsi ad altissimo rischio. Ciò che è accaduto è sotto gli occhi di tutti: droni che sorvolavano il terreno di gioco, giocatori che si sono accapigliati in mezzo al campo, invasione dei tifosi di casa che hanno colpito con calci e sedie i giocatori albanesi, assenza assoluta di forze dell'ordine, norme di sicurezza assolutamente inesistenti. E l'elenco sarebbe ancora lungo. Forse proprio per questo, Michel Platini, dopo aver aperto un'inchiesta formale, sta meditando una mossa alla Ponzio Pilato senza scontentare nessuno – l'Albania vorrebbe lo 0-2 a tavolino, ma è stata la Nazionale di De Biasi a lasciare il campo – e provando a riportare (un finto) ordine rigiocando il match. Quando e dove è tutto da decidere ma il sol pensiero mette i brividi.

Si attendono le sanzioni Uefa ma tutti nascondono le responsabilità di Platini. A riferire questa incredibile indiscrezione è l'edizione online del quotidiano belgradese Vecernje Novosti, che cita una fonte vicina all'Uefa. Nel caso si rigiocasse, precisa il giornale, l'incontro ripartirebbe dal primo minuto senza tenere conto della sospensione al 41′ del primo tempo per mancanza di condizioni a continuare la partita. Bisognerà capire dove verrebbe disputato il match anche se il buon senso vorrebbe in campo neutro e molto probabilmente a porte chiuse. Intanto, però, si attende anche il pronunciamento da parte di Platini a livello disciplinare nei confronti delle due nazionali. La Serbia ha responsabilità oggettiva perché padrona di casa e doveva adoperarsi per gestire meglio la sicurezza dell'impianto evitando contatti tra tifosi avversari e soprattutto invasioni di campo e droni sopra lo stadio. L'Albania invece dovrà rispondere della decisione di aver abbandonato il terreno di gioco arbitrariamente, senza attendere le scelte dell'Uefa attraverso la quaterna arbitrale preposta al caso. Ma chi punirà l'UEFA per aver permesso tutto ciò, nessuno lo sa, visto che è proprio l'organismo presieduto da Le Roi Michel ad avere le colpe più gravi.

La partita politica, tra dichiarazioni e manifestazioni. Intanto la questione non sembra voler scemare. Ovviamente quanto accaduto in campo ha poco a che vedere con il mondo del calcio e dello sport in generale. I problemi sono sociopolitici e non è un caso che i disordini siano iniziati proprio per la bandiera che riportava lo stemma del Kosovo e la scritta "Kosovo libero" abbia innescato il tutto. C'è anche da chiarire la veridicità delle dichiarazioni di De Biasi che ha affermato come i suoi giocatori, contusi, siano stati malmenati non solo dai tifosi avversari ma dalle stesse forze dell'ordine. E quelle del primo ministro serbo che invece ha rivelato come alcuni dirigenti e giocatori albanesi si erano presentati in campo con sciarpe e fazzoletti riportanti la bandiera del Kosovo in chiaro intento provocatorio. Intanto, oggi a Nyon, quartier generale dell'UEFA il clima tornerà a farsi sentire caldissimo. E' stata organizzata infatti una manifestazione di alcuni tifosi albanesi che si presenteranno per protestare formalmente contro quanto accaduto: "Vogliamo manifestare il nostro dissenso dopo l'aggressione subita in campo dalla nostra nazionale. Quello che hanno fatto i giocatori serbi è ingiusto".

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