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Senza Europa League e con la Coppa Italia a gennaio l’estate dell’Inter è salva

L’esclusione dall’Europa e l’ottavo posto oramai acquisito in campionato, permetteranno a Suning di mantenere fede ai programmi già fissati da tempo, con il tour in Asia che porterà visibilità e milioni di euro per le amichevoli. Solamente così, si può provare a spiegare il tracollo verticale dell’ultimo mese e mezzo.
A cura di Alessio Pediglieri
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A pensar male si fa spesso peccato ma altrettanto spesso si indovina. E con l'Inter, questo antico adagio potrebbe calzare a pennello per cercare di trovare il motivo per cui c'è stato un tracollo nell'ultimo mese e mezzo, impensabile e inspiegabile. I nerazzurri erano in corsa per un posto in Champions League a rincorrere Napoli e Roma, stavano stabilmente in Europa League, con Stefano Pioli avevano ritrovato quel ‘quid' necessario per gestire una stagione nata male sotto il segno di De Boer e che era ritornata in carreggiata. Poi, il black out. Alle prime difficoltà non solo si è iniziato a mollare psicologicamente ma si è iniziato un tunnel di sconfitte e di prestazioni assurde che hanno portato il club a dover allontanare il tecnico (il secondo della stagione) e dover dire addio all'Europa che  – in caso di preliminari – sarebbe divenuta più un problema che una risorsa, con il tour asiatico già prenotato da tempo.

Europa solo dalla porta principale – Non si dovrebbero fare i conti ma spesso e volentieri questo calcio moderno ha abituato tutti a dover confrontarsi con interessi extra sportivi. E i conti in casa Inter sono stati fatti e spiegherebbero questo tracollo verticale altrimenti inaccettabile sotto ogni punto di vista. L'Europa League – persa la sfida con Roma e Napoli per la Champions – era doverosa se si fosse resistito al quarto/quinto posto, quindi con un accesso diretto.

Spazio per la turnè asiatica – Entrarci dai preliminari di agosto (sesto/settimo posto) avrebbe voluto dire ribaltare la preparazione e soprattutto rinunciare alla turné già programmata in giro per l'Asia. Con la perdita di ricavi ben più interessanti della Coppa, sia in termini economici che di immagine.

Sconfitta e ottavo posto – Così potrebbe spiegarsi la decisione di evitarsi ulteriori problemi, con una classifica oramai compromessa. Potrebbe essere una spiegazione della frenata finale, anche se c'è modo e modo di lasciar perdere alcuni obiettivi a favore di altri senza per questo perdere dignità e rispetto soprattutto per i tifosi. Con la sconfitta contro i Sassuolo, a San Siro, si è toccato il punto più basso con la contestazione dei tifosi e l'ennesima figuraccia in campionato – dopo quelle in europa League. Figuraccia che ha permesso, comunque, all'Inter di garantirsi la prossima Coppa Italia a partire da gennaio 2018.

Coppa Italia a gennaio, estate salva – Anche in questo caso, il discorso torna: con un nono posto si sarebbe dovuto partire dai preliminari estivi – con i problemi già esposti per l'Europa League – mentre, anche grazie al ko del Torino, l'oramai acquisito ottavo posto in classifica permetterà ai nerazzurri di giocare la coppa nazionale a partire dal prossimo inverno, senza evidenti scossoni nella preparazione della stagione. Anche perché, oltre al campionato, sarà l'unico altro obiettivo stagionale. Una magra consolazione. Ma che fa, almeno, quadrare i conti.

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