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Semifinaliste d’Europa League, ecco i campioncini da tenere d’occhio di Man Utd, Celta Vigo, Lione e Ajax

Quali sono le giovani promesse che si esprimeranno nelle semifinali di Europa League? Ecco, da Dolberg a Pione Sisto, chi sono i talenti delle “Magnifiche quattro” della seconda rassegna continentale.
A cura di Salvatore Parente
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Archiviati i quarti di finale di Europa League, peraltro con tre supplementari di cui uno chiuso ai calci di rigore, ed i sorteggi di Nyon con abbinate Manchester United-Celta Vigo e Ajax-Lione, è tempo di immaginare quello che accadrà nelle doppie sfide delle semifinali. Sfide di sicuro affascinanti e, soprattutto, inedite con ben tre squadre esordienti in questo turno, in questo specifico torneo (Lione, Celta Vigo Man Utd). Eppure, oltre a questo aspetto, le gare del 3, 4 e dell'11 maggio prossimi saranno spettacolari anche per la presenza fra le magnifiche quattro di giovani talenti che, proprio nella manifestazione continentale, sono diventati decisivi con gol pesanti, assist risolutivi e prestazioni da incorniciare. Sono i campioni del domani che però "studiano", con successo, quotidianamente per confermarsi grandi e, chissà, vincere trofei (individuali e non solo) su trofei. Da Rashford a Dolberg, dunque, vediamo i sicuri protagonisti delle battute finali di questa esaltante, lunga, estenuante, splendida edizione di Europa League.

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Marcus Rashford, l’uomo delle prime volte

Per un ragazzo che, specie nei giorni dei suoi esordi in determinati impegni, non tradisce mai, il debutto nelle semifinali di Europa League sono un appuntamento troppo ghiotto da fallire. E sì perché il 19enne di Whitenshawe che sembra ormai quasi un veterano per il numero di sfide già giocate in carriera (62 partite totali), ha sempre fatto gol in situazioni per lui inedite. Basti pensare al suo debutto assoluto con i Red Devils nei 32esimi di finale contro il Midtjylland, due gol con due palloni toccati (diventando il più giovane calciatore nella storia dello United, battendo George Best, a segnare in una competizione europea), alla sua prima in Premier, doppietta all’Arsenal, alla sua prima stracittadina contro il City o alla prima con la casacca dell’Inghilterra, ovviamente, bagnate entrambe da una sua realizzazione.

https://www.youtube.com/watch?v=10_MbDitApA

L’uomo delle prime volte dunque ma anche un ragazzo che, con la cura Mourinho, sta crescendo notevolmente (5 assist e 10 gol in 44 partite) con un’ascesa che ha costretto, spesso e volentieri, il titolare designato Martial in panchina. Crescita che significa consapevolezza dei propri mezzi ma anche responsabilità, responsabilità che, Special One permettendo, gli verranno affidate nel doppio confronto con i temibili spagnoli del Celta specie per il contestuale infortunio al leader offensivo Zlatan Ibrahimovic: per la finale di Stoccolma, insomma, tocca al giovane Marcus.

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Pione Sisto ed il Man Utd, un precedente incoraggiante

Dall’altro lato, invece, al di là dei più “stagionati” ed anche noti attaccanti come Iago Aspas o John Guidetti (31 reti in due in stagione), a preoccupare la corazzata United potrebbe essere il 22enne Pione Sisto. Trequartista, seconda punta e, all’occorrenza, esterno offensivo, l’estroso danese di origini ugandesi ha tutte le carte in regola per mettere in difficoltà il pacchetto arretrato dei Red Devils, peraltro già sfidato con successo un anno fa.

E sì perché ai tifosi di Old Trafford questo nome da Carneade non è affatto sconosciuto con il talento del Celta che, quando vestiva la maglia dei connazionali del Midtjylland, riuscì a mettere a soqquadro la difesa dell’allora tecnico Van Gaal realizzando la rete che portò poi i danesi a rimontare l’iniziale gol di Depay consentendo a mister Thorup di vincere la sfida di andata dei sedicesimi di finale dell’Europa League 2015/16.

Un precedente importante che, abbinato alla sua crescita al cospetto di un campionato competitivo come la Liga (3 passaggi chiave e 12 gol in 50 partite stagionali), rappresenta un ostacolo in più per Mourinho e compagni determinati a diventare la quinta squadra di sempre a vincere tutte le competizioni europee per club.

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Kasper Dolberg il simbolo della mentalità dell’Ajax

Nell’altra interessantissima sfida d’Europa League fra Ajax e Lione tanti, forse troppi, sarebbero i ragazzi forti e giovani su cui soffermarsi in vista della doppia contesa fra il Parc OL e l’Amsterdam Arena. Per i Lancieri però, scegliamo una sorta di simbolo del ricambio costante “generazionale” di squadra, ovvero: Kasper Dolberg.

https://www.youtube.com/watch?v=TL3kuYsL1o8

L’attaccante danese, infatti, dopo la partenza in estate del titolarissimo Milik (47 gol in 75 presenze totali) destinazione Napoli, senza scomporsi più di tanto, è stato in grado di ricoprire, nel primo anno in prima squadra, al meglio il ruolo di bomber principe dell’Ajax (19 segnature finora) inserendosi nel prezioso solco segnato dai vari Van Basten, Kluivert, Ibrahimovic, Huntelaar o Suarez. Un talento di assoluto livello capace di andare via palla al piede in dribbling, dialogare bene con i compagni e, cosa non secondaria per un attaccante, essere spietato sotto porta, tutte caratteristiche che vedremo anche contro il Lione e che lo portano ad essere un uomo mercato di assoluto valore.

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Corentin Tolisso il faro del Lione

A chiudere questa breve lista di giovani prospetti pronti a sorprendere anche nelle prossime semifinali di Europa League troviamo il centrocampista francese Corentin Tolisso.

Il 23enne del Lione, infatti, dopo le ultime due annate nelle quali aveva messo a referto un massimo di 7 gol all'anno segnalandosi come uno dei pilastri futuri della compagine di mister Garde e Fournier prima e Genesio poi, in questa stagione agonistica è letteralmente esploso esordendo, di recente (Francia-Spagna 0-2 dello scorso marzo), nella nazionale di Deschamps. Un ragazzo non più solo una promessa ma una autentica certezza nel collaudato scacchiere del Lione dove, insieme con Gonalons e Tousart, rappresenta una diga invalicabile oltre che un grimaldello offensivo importante utile a scardinare le difese avversarie. Un centrocampista moderno: tecnica, qualità, quantità, geometrie, fisicità, colpo di testa ed una propensione all’inserimento senza palla che ne fanno uno dei profili più interessanti di questa edizione dell’Europa League oltre che un baby fenomeno su cui, in estate, punteranno molte big del ‘Vecchio Continente’. Prima però "a casa" col Lione, c’è un trofeo da conquistare.

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