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Scandalo Mondiali 2006: perquisita la Federcalcio tedesca

Trema il palazzo della Fifa, dopo l’irruzione della polizia nella sede della Dib e nelle abitazioni di alcuni suoi dirigenti. Il controllo delle forze dell’ordine sarebbe riconducibile al presunto caso dell’assegnazione “comprata” del mondiale tedesco del 2006.
A cura di Alberto Pucci
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Continua a tener banco il caso legato alle presunte irregolarità nell'assegnazione del Mondiale 2006 che, come ricordiamo bene soprattutto noi italiani, venne giocato in Germania. Nelle ultime ore, infatti, decine di agenti della polizia hanno fatto irruzione negli uffici della Dfb alla ricerca di materiale e documenti che potessero in qualche modo dimostrare ciò che il settimanale "Der Spiegel" aveva denunciato il 16 ottobre scorso: l'acquisto di quattro voti decisivi della Fifa, da parte della Federcalcio tedesca, pagati con fondi neri a disposizione del comitato promotore del mondiale 2006.

Un'accusa che ha fatto tremare le fondamenta del palazzo del calcio teutonico e dato il via alle indagini, che hanno coinvolto anche alcuni esponenti di un certo rilievo nel presunto scandalo. Come riportato dalla "Bild", il magistrato della Procura di Francoforte che sta seguendo il caso avrebbe messo nel mirino anche il presidente della Dfb Wolfgang Niersbach e due vecchi dirigenti ancora ignoti alla stampa: probabilmente il predecessore di Niersbach, Theo Zwanziger, e il segretario generale Horst Schmidt. Anche a loro è stata infatti perquisita l'abitazione dagli agenti, con l'obiettivo di cercare prove della presunta "truffa" messa in piedi dall'allora comitato organizzatore.

A capo del comitato, e quindi anche lui nell'occhio del ciclone, c'erano Franz Beckenbauer e lo stesso Niersbach: suo tempo membro dello stesso. Secondo le accuse, il denaro versato per comprare i voti avrebbe fatto parte dei quasi sette milioni versati dal vecchio amministratore delegato di Adidas, Robert Louis Dreyfus, prima dell'assegnazione ufficiale del 6 luglio 2000: quando Blatter proclamò vincitrice la Germania (per un solo voto) a spese dell'altro candidato, il Sudafrica. Nei mesi scorsi, il numero uno della Federcalcio aveva smentito ogni accusa, senza però dare spiegazioni precise e convincenti sul misterioso giro di denaro. Il recente mandato di perquisizione, firmato dalla Procura di Francoforte, potrebbe dunque regalare nuovi colpi di scena in questa torbida vicenda che sta tenendo con il fiato sospeso le massime autorità del calcio tedesco.

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