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Scandalo FIFA, una tangente sul mani di Henry del 2009. Ombre anche su Brasile 2014

Clamorosa rivelazione dall’Irlanda: la FIFA avrebbe pagato 5 milioni perché l’Irlanda non facesse ricorso per il fallo di mano che escluse la nazionale, all’epoca allenata da Trapattoni, e qualificò la Francia a Sudafrica 2010. Dall’America trapelano notizia anche su un altro fronte d’inchiesta: l’FBI indaga anche su Brasile 2014.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Lo scandalo FIFA si allarga e trapelano anche i primi clamorosi collegamenti con il calcio giocato vero e proprio. Dall'Irlanda è infatti giunta notizia che una tangente sarebbe stata pagata direttamente dalla Fifa di Sepp Blatter alla Federazione calcistica irlandese affinché non desse alcun seguito legale al fallo di mano di Thierry Henry nel famoso spareggio per i Mondiali in Sudafrica del 18 novembre 2009: la Francia si qualificò a scapito dell'Irlanda, all'epoca allenata da Trapattoni, grazie ad un contestatissimo gol dell'attaccante all'epoca del Barcellona viziato da un evidente fallo di mano, che condannò gli irlandesi alla prematura eliminazione. Insomma, venne elargito denaro perché tenessero la bocca chiusa ed evitassero levate di capo… Lo avrebbe rivelato John Delaney, direttore esecutivo della federazione calcistica irlandese, in un'intervista concessa a RTE. Delaney avrebbe affermato che "il pagamento fu un ottimo e legittimo affare. Era un giovedì. Di lunedì avevamo già firmato l'accordo e tutto era stato fatto". Una dichiarazione pesantissima che, se dovesse trovare riscontri, getterebbe ulteriore sfiducia sull'organismo internazionale, che a questo punto rischierebbe anche di perdere del tutto la propria credibilità.

La rabbia di Trapattoni, ct dell'Irlanda

All'epoca, anche lo stesso Trapattoni commentò in maniera molto dura quell'episodio. La gara d'andata era terminata 1-0 per la Francia in Irlanda con rete di Anelka, ma al ritorno a Parigi gli irlandesi si erano imposti con lo stesso risultato. Ai supplementari arrivò la beffa che salvò la Francia dal giocarsi la qualificazione ai rigori, ed al Trap e a molti altri questo non andò giù. "Avrei preferito perdere ai rigori", disse il Trap a fine gara, "se l'arbitro fosse andato da Henry a chiedergli se veramente aveva toccato il pallone con la mano, sono sicuro che Henry sarebbe stato corretto e lo avrebbe ammesso. Non è fair play questo? Cosa parliamo sempre a fare di fair play, altrimenti? Il gol che ci ha eliminato dai mondiali è viziato prima da un fuorigioco e poi da un doppio colpo di mano, ed io come dovrei reagire? Ci si rimane male, molto male", concluse Trapattoni.

FBI, indagine anche su Brasile 2014

Sono i media americani a fornire ulteriori ragguagli sull'inchiesta allargatasi a macchia d'olio: nell'indagine condotta dall'FBI sarebbe stata posta l'attenzione sui rapporti fra il numero due della Fifa, il segretario generale Jerome Valcke, e l'ex numero uno del calcio brasiliano, Ricardo Teixeira. Quest'ultimo, però, non figura nel novero delle persone coinvolte nello scandalo e incriminate dal Dipartimento di Giustizia americano. Texeira ha guidato il comitato organizzatore di Brasile 2014 (fino a quando non ha lasciato il Paese nel 2012) e adesso anche il suo operato è al vaglio degli inquirenti.

I timori di Jack Warner

Da un'isola all'altra, lo scandalo si espande a macchia d'olio: dall'Irlanda a Trinidad, cambiano le vicende ma non le polemiche annesse. Jack Warner, ex vicepresidente della FIFA, avrebbe dichiarato di voler confessare tutto, ma anche di temere per la propria vita. "Non continuerò a mantenere segreti di persone che hanno cercato di distruggere il mio paese", avrebbe affermato Warner ad una televisione di Trindad. Stando a Warner, infatti, ci sarebbero dei legami tra la FIFA e le elezioni che si sono svolte nel 2010 nell'isola caraibica. "Temo per la mia vita, e chiedo scusa per non aver rivelato prima tutto quello che sapevo su certi fatti. Adesso non avrò più segreti, nemmeno la morte fermerà la valanga che sta arrivando", avrebbe quinti aggiunto ancora Warner, "e non ci saranno passi indietro".

Nel mirino i Mondiali del 2018 e 2022

Lo scandalo FIFA potrebbe mettere a repentaglio l'assegnazione dei Mondiali 2018 e 2022 a Russia e Qatar, anche se da Mosca per ora appaiono fiduciosi. "Non c'è alcun rischio che la Russia non ospiti i Mondiali del 2018", ha spiegato Vitaly Mutko, ministro dello sport russo. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Khalid bin Mohamed al Attiyah, ministro degli esteri qatariota: "Ci siamo aggiudicati con merito l'assegnazione dei Mondiali per il 2022 perché abbiamo presentato la proposta migliore, anche se ci sono alcuni che non vogliono accettarlo". Ma intanto, anche l'Australia starebbe indagando riguardo una presunta tangente di 500mila dollari alla federazione calcistica della CONCACAF: una cifra ufficialmente erogata per finanziare un Centro di eccellenza sportiva a Trinidad e Tobago e che pare invece si trattasse di una somma intascata proprio da Jack Warner, che all'epoca dirigeva proprio la confederazione regionale. Lo scandalo continua.

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