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Scandalo Fifa, Gianni Infantino pubblica il “rapporto Garcia”

Dopo l’anticipazione della “Bild”, i vertici della Fifa hanno deciso di rendere pubblica l’indagine svolta dall’ex membro del comitato etico. Un documento che racconta le presunte tangenti versate per l’assegnazione dei Mondiali del 2018 e del 2022.
A cura di Alberto Pucci
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Alla fine l'ha avuta vinta Gianni Infantino. Il famoso documento, che gli ex presidenti del comitato etico della Fifa non hanno mai voluto rendere pubblico e che spiega l'indagine svolta nel 2014 da Michael Garcia (anch'egli ex membro del comitato etico), è stato infatti pubblicato come da richiesta del successore di Joseph Blatter. Come già anticipato dalla "Bild", che ha informato i suoi lettori pubblicando alcuni stralci dell'indagine, la vicenda risale proprio ai tempi dell'ex numero uno della Fifa e all'assegnazione dei mondiali del 2018 e 2022: successivamente vinti da Russia e Qatar. Michael Garcia, che lasciò il suo incarico quando Blatter si rifiutò di rendere pubblico il suo documento di 359 pagine, aveva infatti messo sotto accusa l'ex membro Fifa e presidente della Confederazione asiatica, Mohamed Bin Hammam: colpevole, secondo Garcia, di aver corrotto i funzionari dell'epoca in cambio del loro sostegno per l'assegnazione della kermesse iridata al Qatar.

Le tangenti "nascoste"

Tanto rumore per nulla, perché a distanza di anni le presunte tangenti di Bin Hammam sono state derubricate a "interessi personali politici" e ritenute non utili per l'assegnazione del Mondiale del 2022. Anche la prossima Coppa del Mondo russa è uscita indenne dall'accusa di corruzione, come è stato evidenziato dal rapporto che aveva pubblicato la Fifa tre anni fa. Nonostante fu descritta da Hans-Joachim Eckert (l'allora presidente della camera giudicante della Commissione etica della Fifa) l'esistenza di "giochi sporchi" intorno alle due assegnazioni, sia l'edizione vinta dalla Russia che quella del Qatar sono uscite pulite dalle insinuazioni del documento originale. Chi invece è uscita con le ossa rotte dal rapporto di Eckert è stata l'Inghilterra per i tentativi loschi di assicurarsi l'appoggio di Warner per l'edizione del 2018 e la federazione australiana: finita anche lei nella bufera, per accuse simili a quelle mosse al movimento inglese.

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