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Scandalo Fifa, Blatter: “Non mi dimetto, resto presidente”

Nonostante sia iscritto nel registro degli indagati per sospetti sulla gestione della Fifa, il numero uno della Federazione si difende: “Non ho fatto nulla di illegale”.
A cura di Maurizio De Santis
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Lo scandalo che ha travolto la Fifa non è motivo sufficiente per dimettersi. Sepp Blatter e i suoi più stretti collaboratori sono nell'occhio del ciclone per l'inchiesta partita dagli States e che ha scosso la Federazione internazionale fin dalle fondamenta per sospetti di corruzione, gestione fraudolenta, appropriazione indebita. Presunzioni di reato che hanno spinto la magistratura svizzera a iscrivere l'attuale numero uno del calcio mondiale nel registro degli indagati. Seduto nel suo ufficio di Zurigo, il presidente rispedisce al mittente ogni cosa, anche la richiesta – avanzata da più parti – di dimissioni. "Perché dovrei lasciare la presidenza? – ha ammesso Blatter in un comunicato stampa -. Nulla ho fatto di illegale o improprio, quindi resterò in carica fino al prossimo mese di febbraio, quando ci saranno le nuove elezioni". In quel pasticciaccio brutto di carte, conti bancari, bonifici e pista di soldi che gli inquirenti stanno provando a ricostruire ci sono anche documenti che tirano in ballo Platini, numero uno della Uefa, e finora principale avversario di Blatter, candidato alla successione. "Si tratta di un semplice indennizzo e null'altro", s'affretta a spiegare il presidente.

Nelle dichiarazioni rese alla magistratura ha anche fornito dettagli sui circa 2 milioni di euro (1.83, per la precisione) versati al francese nel 2011 per prestazioni relative a un periodo compreso tra il 1999 e il 2002. "Pagamenti regolari all'interno del meccanismo Fifa", così ha definito Blatter quelle somme appannaggio dell'ex calciatore della Juventus, attuale numero uno del calcio continentale. Le indagini vanno avanti, lo scandalo si allarga e l'impressione è che il ‘vecchio Sepp', eletto per cinque volte al timone della Federazione, voglia porre sotto i riflettori quella promiscuità di traffici (veri o presunti) indiscriminati che ha minato il sistema organizzativo. Cosa accadrà adesso? Sul presidente della Federcalcio mondiale pende – come spada di Damocle – la decisione da parte del comitato etico della Fifa stessa che – a causa dell'indagine – potrebbe decidere anche per la sospensione di Blatter stesso.

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