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Scandalo Catania, Pulvirenti ammette: “Pagati 100 mila euro a partita”

Svolta nel caso che sta facendo tremare il calcio italiano. Il patron del Catania ha confessato di avere acquistato le partite per garantire la salvezza alla sua squadra. Il suo legale: “Ha tuttavia manifestato la convinzione, anche alla luce della lettura degli atti, che tali contatti non abbiano avuto nessuna reale incidenza sull’esito degli incontri in questione”.
A cura di Marco Beltrami
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Giornata cruciale per l'inchiesta "I treni del gol", che ha sconvolto nuovamente il mondo del calcio e dello sport. Antonino Pulvirenti, ha confessato di aver acquistato la combine delle partite del catania per garantirsi la permanenza in Serie B, via pagamento di 100mila euro a partita. Il presidente del Catania Calcio, ha ammesso davanti al Gip di Catania nel suo interrogatorio di garanzia, di aver comprato cinque partite del campionato di serie B per evitare la retrocessione della squadra. Pulvirenti ha detto di aver pagato 100.000 per ciascuna delle partite truccati. Lo ha reso noto il procuratore di Catania, Giovanni Salvi. Pulvirenti ha negato di aver mai scommesso sulle gare combinate.

Le cinque gare sotto i riflettori: Varese-Catania (0-3) del 2 aprile scorso, Catania-Trapani (4-1) dell'11 aprile, Latina-Catania (1-2) del 19 aprile, Catania-Ternana (2-0) del 24 aprile e Catania-Livorno (1-1) del 2 maggio.

La nota ufficiale del professor Giovanni Grasso e dell'avvocato Fabio Lattanzi"Il signor Antonino Pulvirenti, che qualche giorno addietro si è dimesso da tutte le cariche sociali del Calcio Catania, ha chiarito oggi la sua posizione nel corso di un lungo interrogatorio dinanzi al giudice delle indagini preliminari, dimostrando in particolare la sua assoluta estraneità al fenomeno del calcioscommesse. Il signor Pulvirenti ha ammesso di aver avuto dei contatti con altri soggetti al fine di condizionare il risultato di alcuni incontri, e ciò al fine di salvare dalla retrocessione il Catania. Ha tuttavia manifestato la convinzione, anche alla luce della lettura degli atti, che tali contatti non abbiano avuto nessuna reale incidenza sull’esito degli incontri in questione".

Milazzo nuovo amministratore unico del Catania. "L’Assemblea dei soci del Calcio Catania S.p.A. nomina Carmelo Milazzo Amministratore Unico, in sostituzione del precedente Consiglio di Amministrazione In data odierna, nella sede sociale di Torre del Grifo, l’Assemblea dei soci del Calcio Catania S.p.A. ha provveduto a nominare Amministratore Unico il signor Carmelo Antonio Milazzo, in sostituzione del precedente Consiglio di Amministrazione".

Cosentino: "Pulvirenti è stato un folle"

In mattinata sono andati in scena presso un Tribunale di Catania, blindato dalle forze dell'ordine per impedire eventuali intemperanze dei tifosi rossoblu, gli interrogatori di garanzia per i principali indagati arrestati nell'ambito dello scandalo. In particolare il gip Di Giacomo, alla presenza del pm Sorrentino, ha ascoltato l'ormai ex presidente del club etneo Pulvirenti e l'amministratore delegato Cosentino, entrambi accompagnati dai rispettivi legali. L'ad siciliano non ha usato mezzi termini per confermare la sua estraneità alla vicenda dichiarando: "Non so nulla di combine, sono estraneo a tutti i fatti che mi contestate, se lo avessi fatto sarei stato un folle e se lo ha fatto Pulvirenti è un folle lui. Non conosco nessuno degli altri indagati tranne Delli Carri col quale avevo rapporti di lavoro".

La difesa dell'ad del Catania

A ribadire il tutto ci ha pensato il legale del dirigente dei siciliani, Carmelo Peluso: "Il giudice gli ha chiesto che opinione si è fatto e lui ha risposto che se è vero quello che c'è scritto è una follia. Cosentino dice che quello che è accaduto sarebbe stato incompatibile con il suo ruolo nel Catania calcio, il suo ruolo è stato quello di costruire una squadra che doveva essere all'altezza di vincere il campionato. Andare a corrompere per vincere le partite sarebbe stato come ammettere il suo fallimento. Cosentino ha un contratto con il Catania che scade domani mattina, si è già dimesso da ad del Catania e non ha più rapporti con la società e ha detto al giudice che il suo futuro, certamente, non sarà più a Catania". Si è invece avvalso della facoltà di non rispondere un altro personaggio coinvolto nella vicenda, ovvero Gianluca Impellizzeri, l'agente di scommesse sportive online che ha seguito dunque le orme, dell'ex direttore sportivo del Catania Delli Carri, che era stato il primo a non proferire parola durante l'interrogatorio.

Lotito al contrattacco: "Tentano di screditarmi"

Nel frattempo è passato al contrattacco Claudio Lotito, dopo le indiscrezioni sul suo presunto coinvolgimento nella vicenda. Il nome del presidente della Lazio è venuto fuori in alcune intercettazioni relative alla partita Catania-Avellino tra Pulvirenti e Delli Carri. In una nota il consigliere della Figc si è difeso dichiarando che il tutto rientra nell' "ennesimo tentativo di certa stampa di screditarlo". Infatti per Lotito: "l‘ordinanza del giudice di Catania, alla pag. 468, afferma in modo chiaro che l'ipotesi secondo cui Lotito avrebbe in qualche modo condizionato il risultato della partita Catania-Avellino del 29 marzo 2015 non è stata confermata dalla successiva attività di indagine e cozza logicamente con l'eventuale – ma alternativa – consapevolezza, nei predetti indagati, di avere conseguito l'obiettivo tramite l'attività di quegli intermediari ai quali, in seguito, ebbero invece a rivolgersi sistematicamente". In sostanza per il presidente della Lazio il rischio di incassare un provvedimento per omessa denuncia non sussiste perché non ci sarebbero ulteriori conferme delle parole del ds del Catania, nelle ulteriori intercettazioni.

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