Ruschel, superstite della tragedia della Chapecoense in campo contro il Barcellona
La Chapecoense è una squadra brasiliana che è diventata tristemente nota per l’incidente aereo che lo scorso 28 novembre ha cancellato in modo quasi completo la rosa e la dirigenza del club dello Stato di Santa Catarina. Settantuno persone persero la vita, solo sei i superstiti, tra questi tre calciatori: Ruschel, Neto e Follman. Dei tre solo Alan Ruschel ha continuato a giocare a calcio. E domani nel Trofeo Camper questo ragazzo indosserà la fascia di capitano nel match con il Barcellona. Ruschel alla vigilia del suo ritorno in campo ha detto che è un miracolo se lui gioca nuovamente a calcio:
Sono nato di nuovo, è questo è stato un miracolo di Dio. Se provo a cercare una spiegazione non la trovo. Questo è un miracolo e posso solo ringraziare il Signore per avermi concesso una seconda opportunità di vivere.
Ruschel, l’incubo non è finito
Il peggio è alle spalle per il giocatore brasiliano, diventato il simbolo della Chape, ma naturalmente la tragedia immane che ha colpito lui e la sua squadra non può affatto dimenticarle, e probabilmente non lo farà mai:
Non posso dire che l’incubo è finito, perché questa è una ferita che mi porterò dietro, e ho cicatrici nel corpo e nella mente che mi ricorderanno quel giorno per sempre, e tutte le persone che ci hanno lasciato. Di quei momenti non ricordo quasi niente, ma ciò che fa più male è la ferita dell’anima. Vorrei che fosse un incubo, e che quindi finisse, ma non succederà. Cerco forza nella preghiera, perché sono religioso e nella mia famiglia, che ha bisogno di me.
Ruschel sfiderà Messi
Si è rimesso in carreggiata con fatica e ce l’ha fatta a ritornare un calciatore Alan Ruschel, che con fierezza parla della gioia per la realizzazione di un sogno, quello che si concretizzerà domani quando sfiderà il Barcellona e Leo Messi nel Trofeo Gamper:
Giocando al Camp Nou realizzerò un sogno, non solo mio ma di tante gente, della mia famiglia, di mia moglie, dei miei amici e di tutti quelli che hanno pianto per me. Ecco perché sarò felice di vivere un momento del genere e di affrontare Messi, il miglior giocatore del mondo.