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Rudiger esalta Insigne: “L’avversario più difficile da affrontare”

Il difensore della Roma, che Spalletti vorrebbe portare all’Inter, elogia il giocatore del Napoli che per lui è quasi impossibile da marcare: “Insigne è un giocatore intelligente, quando gioco contro di lui non riesco mai a prenderlo”.
A cura di Alessio Morra
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Tony Rudiger è arrivato in Italia due anni fa senza troppo clamore, ma rapidamente si è fatto apprezzare. Con Spalletti il giocatore è cresciuto moltissimo, ha raggiunto la nazionale tedesca – è stato sfortunato perché ha subito un infortunio al ginocchio alla viglia degli Europei, ma si è rifatto riconquistando il posto e sarà titolare nella Confederations Cup – ed è diventato anche un uomo mercato. Il difensore piace al Barcellona, ma soprattutto all’Inter, dove andrà Spalletti che vorrebbe averlo ancora con sé. In una bella intervista rilasciata a ‘Ultimo Uomo’ il giocatore giallorosso ha svelato il nome di chi lo ha messo maggiormente in difficoltà in Serie A, che è Insigne:

Il più duro da affrontare è stato Insigne. Lui è un giocatore intelligente. Conosce la mia fisicità e sa che non ha nessuna speranza se si allunga la palla. Per questo ha giocato quasi sempre a un tocco contro di me: non riuscivo a prenderlo. Lui ha un baricentro basso ed è più stabile di me. Sono molto veloce e atletico, ma se si sposta lateralmente: ‘Io sono morto’. Per questo preferisco sfidare giocatori alla Mandzukic, che è della mia altezza. Lui ogni volta che riceve il pallone prova a giocare di prima verso il centro, perché non gli piace dribblare e per me è più facile affrontarlo.

Con orgoglio il giocatore parla della sua annata. Perché Rudiger è rientrato dopo un serissimo infortunio al ginocchio ed è ritornato in modo meraviglioso. Lo stesso calciatore cresciuto nello Stoccarda non pensava di tornare così presto e così forte:

Le persone dimenticano che in questa stagione sono tornato da un infortunio molto grave. Non ho giocato per quattro mesi e poi ho ricominciato direttamente da titolare: finora ho fatto più di 35 partite, è normale avere dei cali. Ma sono stato più costante del campionato precedente. A volte ci ripenso e dico che è stata una follia, che non è normale tornare così velocemente e così in forma. Quando sono rientrato però mi dicevano che sembrava non mi fossi mai infortunato. Avevo le idee chiare e questo credo sia il motivo per cui ho fatto un buon rientro.

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