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Ronaldo: “Il 5 maggio? Forze esterne aiutavano la Juve”

L’ex Fenomeno torna a parlare del clamoroso epilogo del campionato 2002 con l’incredibile sorpasso bianconero all’ultima giornata. Una battuta anche su Donnarumma: “Gli danno del traditore come a me ai tempi. Lui pero’ ha il diritto di scegliere: anche di restare al Milan”
A cura di Marco Beltrami
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L'indimenticabile arrivo all'Inter

Tanto forte, quanto sfortunato. Difficile dimenticare le sue giocate, i suoi dribbling, la capacità di essere decisivo ma anche i suoi terribili infortuni al ginocchio che gli hanno impedito di lasciare un segno ancor più indelebile nel calcio italiano e non solo. Ronaldo, l'ex Fenomeno, è stato senza dubbio uno dei centravanti più forti che hanno calcato i campi di calcio della Serie A.  Tanti i bei ricordi legati alla sua parentesi all'Inter dal 1997 al 2002 con 59 gol e 99 presenze, per il classe 1976 che in un'intervista a La Gazzetta dello Sport ha dimostrato di non aver dimenticato il suo impatto con la realtà nerazzurra: "Quella scena ce l'ho davanti agli occhi. Arrivo in sede per firmare il contratto e per strada non c'è nessuno, poco dopo mi affaccio al balcone da giocatore dell'Inter e faccio fatica a crederci: una marea di bandiere nerazzurre e di gente, venuta li' solo per vedermi".

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Il 5 maggio e le "forze esterne" che aiutavano la Juve

Non solo sorrisi per l'ex calciatore, quando riavvolge il nastro dei ricordi. Impossibile dimenticare per esempio l'ormai famoso 5 maggio 2002 quando l'Inter perse lo scudetto all'ultima giornata, arrendendosi alla Lazio, mentre la Juventus trionfava a Udine. Ronaldo ricorda così le lacrime di quel giorno, puntando il dito contro le "forze esterne" che aiutavano i bianconeri a suo giudizio: "A me dispiace non averlo vinto, lo Scudetto: era un progetto bellissimo, era un sogno, anche se poi abbiamo capito che morì un po’ per colpa nostra e un po’ di certe forze esterne, che aiutavano la Juve. Oggi lavora in modo molto più trasparente rispetto ai miei tempi. E raccoglie perché semina. E merita".  E a proposito di Juventus Ronaldo, oggi ambasciatore per il Real Madrid, è tornato a parlare della finale di Champions di Cardiff che ha visto le merengues avere la meglio proprio dei bianconeri: "Bellissima finale, anzitutto. Con una Juve molto più competitiva rispetto a due anni fa contro il Barcellona. Però nel secondo tempo la palla ce l’aveva sempre il Real, è stato superiore in tutto: tutto".

L'Inter nel cuore e l'ipotesi di un ritorno

Con la nuova dirigenza cinese dell'Inter, si è parlato della possibilità di un ritorno di Ronaldo in nerazzurro. Un'ipotesi che potrebbe verificarsi per il tifoso nerazzurro Ronaldo, ma non in tempi brevi: "Io a Madrid sto da dio, Florentino mi ha appena rinnovato di un anno il contratto da ambasciatore e non c’è bisogno che spieghi cos’è il Real. Però mi sento pronto per un’esperienza diversa. Oggi lavorare con la Cina significa avere opportunità illimitate: è una delle grandi frontiere del futuro. Io e Suning partner? Non ho sognato ancora così lontano: è presto. Ma l’ho sempre detto, e ben prima che arrivasse Suning: io l’Inter ce l’ho nel cuore".

Spalletti e Gabigol

Non può mancare dunque una battuta sul futuro dei nerazzurri che con Spalletti potranno invertire l'ultimo trend negativo a giudizio di Ronaldo: "Con lui l'Inter dovrebbe aver trovato non solo uno stratega del calcio ma anche un buon gestore del gruppo: me ne parlava benissimo Galante, ai nostri tempi, e ricordo che gli dissi ‘Fabio, avevi ragione', quando lo affrontai da allenatore avversario. Però non lo invidio, dovrà trovare in fretta la strada dove far camminare la squadra. Perché l'Inter la aspettano tutti, da anni: i suoi tifosi, e anche l'Europa". E sul suo giovane connazionale Gabigol: "Non conosco bene la sua storia interista ma so che non è facile adattarsi al campionato italiano. La cosa più importante da decidere una, ovvero il ruolo che deve occupare. Il Gabigol che ho visto io in Brasile ha qualità".

Ronaldo difende Donnarumma

A proposito di mercato, il nome di Donnarumma è stato accostato con forza al Real. Ronaldo ha difeso il portiere dalle accuse di tradimento al Milan, ricordando la sua esperienza personale e il tanto contestato trasferimento in rossonero: "Leggo che Donnarumma piace, ma è normale: al Real i grandi giocatori sono sempre benvenuti, c’è quasi il dovere di monitorarli.  A Donnarumma danno del traditore come a me ai tempi. Lui pero' ha il diritto di scegliere: anche di restare al Milan". Nessun dubbio per l'ex Fenomeno sulla permanenza di Cristiano Ronaldo invece al Real, che potrebbe presto dare il benvenuto a Mbappé: "Sono quasi sicuro che Cristiano Ronaldo resterà: uno che segna 50 goal all’anno è una sicurezza troppo grande per poterci rinunciare e penso non ci sia squadra che possa trattarlo meglio. Mbappè? Pronto è pronto: molto forte, fortissimo. A queste cose pensano Zizou e Florentino, però se magari uno dei tre della BBC se ne va…"

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