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Ronaldinho: “Posso tornare a giocare, ma in un club che non mi fa allenare”

Da due anni l’ex di Milan e Barcellona è inattivo, ma Ronaldinho non si è mai ritirato e non chiude le porte a un futuro da calciatore: “Se c’è una squadra che mi vuole, senza costringermi ad allenarmi, allora è possibile che tornerò. Ho raggiunto quasi tutto nel calcio e non ho un obiettivo che mi stimola a continuare ad allenarmi ogni giorno”.
A cura di Alessio Morra
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Ronaldinho non si è ufficialmente ritirato, anche se da quasi due anni non gioca con un club professionistico. In El Salvador, parlando con la stampa, il brasiliano ha detto chiaramente che avrebbe voglia di tornare a giocare in modo ufficiale, ma lo farà solo se una squadra gli dia la possibilità di non allenarsi tutti i giorni: “Se c’è una squadra che mi vuole, senza costringermi ad allenarmi, allora è possibile che tornerò. Ho raggiunto quasi tutto nel calcio e non ho un obiettivo che mi stimola a continuare ad allenarmi ogni giorno”. Il ragionamento di Ronaldinho fila considerato che nella sua carriera ha davvero vinto tutto. E se nessuna squadra accetterà le sue condizioni, il brasiliano continuerà a giocare partite di esibizione in tutto il mondo, come ha fatto negli ultimi tempi, compresi gli incontri con le leggende del Barcellona.

Dinho e Neymar

Ronaldinho ha parlato anche del trasferimento di Neymar al Paris Saint Germain e parlando come chi ne ha viste tante dà due buoni consigli al suo giovane e fortissimo connazionale: “La cosa più importante è che faccia le cose nel modo giusto. Se ha l’opportunità di guadagnare tanti soldi non c’è niente di sbagliato: il PSG lo paga per fare quello che ama fare”.

La straordinaria carriera di Ronaldinho

Ha affermato di aver raggiunto quasi tutti i traguardi che si era prefisso Ronaldinho e può dirlo forte. Perché il trentasettenne trequartista ha fatto incetta di trofei. Con il Brasile ha vinto da grande protagonista il Mondiale di Corea e Giappone del 2002, con la sua nazionale ha vinto anche la Coppa America nel 1999 e la Confederations Cup nel 2005. Con il Barcellona invece ha conquistato la Champions League nel 2006, l’anno prima è stato scelto come migliore giocatore del mondo e ha vinto anche il Pallone d’Oro. Complessivamente ha portato a casa una quindicina di trofei, con la Seleçao ha disputato 97 partite nell’arco di quattordici anni.

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