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Roma, tutto facile: scacco matto all’Udinese in cinque mosse

Così Di Francesco ha messo alle corde i friulani: la posizione invertita per i due esterni d’attacco Perotti ed El Shaarawy, il nuovo ruolo cucito addosso a Nainggolan, la superiorità numerica a centrocampo e il solito, decisivo Dzeko. La novità è il secondo regista giallorosso, Federico Fazio.
A cura di Michele Mazzeo
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Continua a vincere la Roma di Di Francesco. Nell’anticipo pomeridiano della sesta giornata di campionato i giallorossi si sbarazzano abbastanza agevolmente dell’Udinese all’Olimpico per 3-1, chiudendo di fatto la gara già nel primo tempo e portandosi adesso a 12 punti in classifica raggiungendo il Milan di Vincenzo Montella. Andiamo adesso ad analizzare nel dettaglio quali sono stati le 5 situazioni tattiche, ma non solo, con le quali Eusebio Di Francesco ha messo in scacco la formazione mandata in campo da Gigi Delneri.

I due esterni d’attacco invertiti

A dare un primo sguardo alla formazione titolare mandata in campo all’Olimpico contro l’Udinese da Di Francesco saltava immediatamente all’occhio la scelta di spostare Diego Perotti sul lato destro del tridente d’attacco, posizione mai amata dall’argentino, per favorire l’inserimento di Stephan El Shaarawy sulla corsia di destra. E invece, in barba agli scettici, è stata proprio questa la mossa che ha messo in grandissima difficoltà la difesa bianconera. El Monito imperversa a proprio piacimento, con l’ausilio di un ritrovato Florenzi, sulla corsia di destra sfornando assist per i compagni in serie. Sulla sponda opposta l’ex Milan, tornato nella posizione a lui più congeniale, domina la corsia riuscendo anche a sostituire Dzeko al centro dell’area quando il bosniaco si decentra per cercare spazio. Risultato di tutto ciò è un primo tempo chiuso sul 3-0 con due reti di El Shaarawi e un assist e due occasioni nitide create da Perotti. Nel secondo tempo Di Francesco decide di invertire i due ma il rendimento non cala se non in fase realizzativa (con tanto di rigore conquistato e sbagliato dall'argentino ex Genoa nei minuti finali).

https://www.youtube.com/watch?v=T2okjatFUlw

Nainggolan alla Spalletti

Il calciatore che, almeno in questo avvio di stagione, sembrava soffrire maggiormente l’avvicendamento in panchina tra Luciano Spalletti e Eusebio Di Francesco era sicuramente Radja Nainggolan. Il belga infatti nelle prime uscite stagionali pareva faticare, e non poco, a riadattarsi alla posizione della mezzala classica non riuscendo ad essere incisivo in fase offensiva come faceva fino allo scorso campionato.  Ma contro l’Udinese Di Francesco gli ha cucito addosso un nuovo ruolo che lo vede trequartista alle spalle di Dzeko in fase di possesso e mezzala con compiti d’interdizione quando il pallone lo hanno gli avversari. E così i risultati sono subito arrivati e il Ninja sembra esser ritornato di colpo l’uomo decisivo (vedasi il gol che ha sbloccato la partita) tanto caro a Spalletti.

https://www.youtube.com/watch?v=UZ5Uxpwqeo4

Superiorità numerica del centrocampo giallorosso

E proprio questa nuova posizione di Radja Nainggolan è stata una delle mosse principali con cui Eusebio Di Francesco ha messo in difficoltà lo scacchiere bianconero costruito per l’occasione da Gigi Delneri. Infatti, con il belga che si alza e si abbassa a seconda della situazione di gioco il centrocampo giallorosso si è trovato sempre in superiorità numerica su quello degli avversari: insieme a Daniele De Rossi e Kevin Strootman, per un tre contro due, quando era l’Udinese a manovrare, e con un uomo libero da marcature in mezzo alle linee quando il possesso del pallone era dei giallorossi.

Valutazioni di Roma Udinese (fonte Sofascore.com)
Valutazioni di Roma Udinese (fonte Sofascore.com)

I meriti di Dzeko e i limiti della difesa dell’Udinese

E menomale che con Di Francesco la punta centrale aveva pochi palloni giocabili e segnava poco. Edin Dzeko “timbra il cartellino” con un gol e un assist anche contro l’Udinese di Delneri e il suo score da quando si allena con l’ex tecnico del Sassuolo recita 6 reti in 6 gare ufficiali. E se non avesse trovato sulla sua strada un Bizzarri in ottima forma ne avrebbe potuti segnare anche di più. Certo, oltre a sottolineare i grandi meriti dell’attaccante bosniaco, si devono assolutamente evidenziare i limiti della difesa friulana: l’assenza di Danilo e Widmer sicuramente pesa, ma ancora una volta, come successo già contro il Torino, il pacchetto arretrato dei bianconeri non è stato di certo impermeabile, con i due centrali Angella e Nuytinck  e i due esterni Samir e Larsen protagonisti di una prestazione non certo da ricordare.

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Fazio: l’altro regista giallorosso

Altra situazione tattica che ha messo in grave difficoltà l’Udinese riguarda i compiti assegnati da Eusebio Di Francesco al suo centrale difensivo Federico Fazio. Infatti, l’argentino oltre a difendere, diventa di fatto il regista arretrato della Roma che si propone come alternativa al solito Daniele De Rossi. Quando il capitano giallorosso non poteva orchestrare la manovra d’attacco perché marcato dagli avversari sono state proprio le improvvise ma precise verticalizzazioni del centrale ex Tottenham su Nainggolan o direttamente su Dzeko a sorprendere la retroguardia friulana.

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