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Roma, spogliatoio infuocato dopo la sconfitta con il Bayern Monaco

Emergono le prime indiscrezioni su ciò che sarebbe accaduto, subito dopo la sconfitta contro i bavaresi in Champions League. Dal “giallo” Totti alla furia Nainggolan, la banda di Rudi Garcia pare aver perso anche la testa.
A cura di Alberto Pucci
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Una bruciante sconfitta, può far davvero male. Una sconfitta come quella rimediata dalla Roma, l'altra sera, può davvero segnare i giocatori e sfasciare quella che, fino a novanta minuti prima, sembrava una squadra compatta e composta da giocatori disposti al "tutti per uno, uno per tutti". La recente letteratura calcistica è piena di esempi: dall'incubo nerazzurro del 5 maggio 2002 al pomeriggio piovoso di Perugia e del gol di Calori, fino al blackout rossonero in quel di Istanbul, davanti ad una partita in pratica già vinta. Umiliazioni sportive che hanno scritto pagine tristi del nostro calcio. Drammi che, spesso, sono stati al centro di illazioni e "rumors" maliziosi. Dopo la finale con il Liverpool del 1984 e la sciagurata Roma-Lecce del 1986, anche la squadra di Rudi Garcia si è iscritta di diritto al club di chi ha, purtroppo, una bruciante sconfitta da far digerire ai tifosi. Al di là dell'evidente differenza tecnica tra il super Bayern Monaco di Pep Guardiola (dove sono, adesso, i detrattori di Pep?) e la nostra seconda forza in campionato, a far parlare soprattutto i tifosi sono stati gli episodi che sarebbero (condizionale d'obbligo) accaduti prima e dopo la "scoppola" rimediata a domicilio.

La febbre del capitano e l'ira del Ninja – Secondo i colleghi de "La Repubblica", ci sarebbero stati momenti di tensione nello spogliatoio giallorosso, specialmente al termine della gara. In effetti, qualcosa non torna. A partire dalla condizione fisica di Francesco Totti, apparso fino ad oggi tra i più in forma. Il Capitano, rimasto negli spogliatoi al termine del primo tempo, sarebbe sceso in campo con la febbre privando la squadra di un supporto fondamentale. La sua sostituzione, quindi, non avrebbe nascosto la voglia di imitare il comandante Schettino (come in molti hanno maliziosamente pensato), ma bensì di risparmiarsi in vista della delicata trasferta di Genova. Nel post gara, invece, la temperatura è andata ben al di sopra delle linee di febbre del Pupone. I retroscena racconterebbero di un Radja Nainggolan inviperito con alcuni compagni, per aver tirato indietro la gamba davanti ai "panzer" tedeschi e per aver accolto con troppi sorrisi il traditore Benatia. Secondo alcuni testimoni, dallo stanzone romanista sarebbero uscite urla e rumori di armadietti presi a calci e pugni. Un finale davvero infuocato, che il buon Rudi Garcia ha cercato di "spegnere" subito: "Rialziamo la testa, c'è un campionato da vincere". Sabato prossimo, contro la Sampdoria, la Roma proverà a ripartire e dimenticare la terribile serata dell'Olimpico.

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