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Roma, Spalletti all’Inter: annuncio in settimana. Arriva Di Francesco

L’allenatore toscano annuncia la conferenza d’addio tra lunedì e martedì. Su Totti: “Contro il Genoa giocherà uno spezzone importante di partita. Lui è un dono, ma se la Roma non ha vinto nulla significa che dentro c’è anche lui”
A cura di Marco Beltrami
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Roma-Genoa, il secondo posto in Champions (si spera) il saluto a Totti e poi l’addio. Luciano Spalletti è pronto a vivere l’ultima caldissima domenica con la maglia della Roma, prima dell’addio. Un addio che dovrebbe essere formalizzato nei primissimi giorni della settimana. Lunedì o martedì infatti, l’allenatore toscano in conferenza stampa annuncerà la fine della sua avventura in giallorosso come confermato da Sky. Ad attenderlo ci sarà l’Inter ed un nuovo progetto, mentre la panchina capitolina rimarrà vacante per pochissimo. Entro mercoledì infatti la Roma scioglierà i dubbi sulla nuova guida tecnica che sarà il grande ex Eusebio Di Francesco, in uscita dal Sassuolo e pronto per un ritorno in grande stile.

Spalletti, conferenza d'addio alla Roma

Il futuro però almeno per ora può attendere, per il valzer delle panchine, perché Spalletti vuole chiudere in bellezza questa stagione. Domani contro il Genoa, conta solo vincere, per il tecnico che poi ha confermato di essere pronto a formalizzare le sue scelte per la prossima annata: "Penso solo a fare il massimo domani per vincere, l'attenzione è rivolta alla gara contro il Genoa per rendere grande la Roma. Il prossimo anno e le voci sull'Inter? Macché,  lunedì o martedì ci vedremo in conferenza, magari anche con la società e parleremo. Domani però bisogna dare spazio a Totti".

L'elogio a Totti

E a proposito di Totti, Spalletti non può che esaltare il giocatore che domani vivrà la sua ultima esperienza da giocatore con la Roma. Per il Pupone uno spezzone di partita contro il Genoa: "Gli si vuole bene ed è un dono. Domani giocherà un bel pezzo di partita, stato fortunato ad allenarlo. Il ricordo più bello? La qualità del giocatore e la personalità quando entra in campo, perché lì ha sempre fatto vedere che comandava lui per il suo carattere e la sua forza".

Non solo carezze per il Pupone

Non solo carezze però per il Pupone, ma anche una tirata di orecchie sul passato e sull'atteggiamento non sempre da leader: "Sono stato fortunato ad averlo apprezzato anche nella mia prima esperienza alla Roma. Ho visto le sue intuizioni geniali, le sue letture prima che qualcuno se ne accorga. Ha fatto dei gol bellissimi e io ho avuto la fortuna di vederlo anche in allenamento. Vedremo che cosa farà. Il ricordo più bello riguarda la qualità del giocatore, la personalità con cui entra in campo. Il suo carattere. Ha tolto responsabilità agli altri calciatori. Non mi ha dato fastidio niente. In qualcosa lui deve ancora crescere. Essere capitano vuol dire donare tutto quello che hai agli altri. Lo ha fatto, ma magari il messaggio non è arrivato.

"Se la Roma non ha vinto niente significa che dentro c'è anche lui"

"Nella stagione che sbagliò tanti rigori consecutivi, si sarebbe anche potuto fare da parte. Senza condizionare i compagni.  È la Roma che deve vincere, non Totti. Perché lui da solo non basta, se la Roma non ha vinto niente significa che dentro c'è anche lui, nonostante i suoi numeri. In una stagione lui sbagliò 6 rigori di fila e i giornali scrivevano che lui voleva sempre tirarli e se io dicevo ai compagni di tirarli, loro dicevano no perché c'era Francesco. Magari se fossero stati segnati avremmo avuto qualche punto in più".

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