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Roma, Sabatini: “Che rammarico l’addio di Zeman”

Il direttore sportivo giallorosso si racconta e svela numerosi retroscena relativi alle scelte delle ultime stagioni.
A cura di Marco Beltrami
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Walter Sabatini è uno dei maggiori artefici dei successi della Roma. Il direttore sportivo giallorosso ha regalato a Garcia una formazione competitiva nelle ultime due stagioni piazzando plusvalenze di mercato importanti che ne hanno fatto uno dei dirigenti più competenti del palcoscenico calcistico italiano. Un rendimento che ha cancellato quanto accaduto in precedenza con una Roma che non riusciva ad ingranare nonostante gli sforzi della dirigenza americana. In un'intervista a Roma Tv Sabatini è tornato sul suo passato e sui motivi dei primi insuccessi romanisti quando le responsabilità sono cadute sull'allora dg Franco Baldini: "E' stato detto che sono diventato bravo quando Baldini se ne è andato ma invece devo ringraziarlo, mi ha portato due volte a Roma e quando si è dimesso, dopo la finale di Coppa Italia contro la Lazio, ho pensato di farlo anche io. Alla fine però ha prevalso il senso di responsabilità. Se Franco fosse rimasto, sarei andato via io. C'era bisogno di una vittima da offrire ma sono orgoglioso di essere rimasto. Nel 2011 Baldini mi aveva chiamato però mi ero infatuato della Sampdoria di Garrone. C'è stato un momento in cui sono stato tentato".

Sabatini sulle scelte di Luis Garcia e Zeman

Tante le scelte che si sono rivelate fallimentari, come quelle legate a Zeman e Luis Enrique. Due tecnici che non hanno lasciato il segno. Sabatini ripercorre con rammarico il passato: "Luis Enrique? Era un ottimo allenatore, oltre che una persona di una lealtà, onestà e rettitudine non replicabili. Gli auguro la fortuna che merita. Quando è venuto Zeman ho pensato che avremmo potuto fare grandi cose. Non è accaduto, mi è dispiaciuto moltissimo l'esonero".

La sorpresa Rudi Garcia

La vera intuizione di Sabatini però si chiama Rudi Garcia, un allenatore che ha cancellato lo scetticismo generale intorno alla sua scelta con un rendimento eccellente: "Mi compiace questa intuizione che mi attribuisco. E' stato scelto in un momento molto molto difficile, in cui c'era da rifondare e portare un allenatore. Mi sono confrontato con molti in quel mese di giugno ma di Rudi mi sono ricordato io, lo seguivo da sempre. Avevamo bisogno di serenità combattiva, di andare in trincea ma con la tranquillità e una capacità d'analisi che ci avrebbe portato fuori da quella dimensione".

Il duello a distanza tra Juventus e Roma

In conclusione una battuta sulla sfida a distanza con la Juventus, resa ancora più incandescente dalle polemiche dell'ultimo scontro diretto: "La partita ha raccontato che queste due squadre giocano alla pari. Ho detto che i tre goal non erano validi e ho accettato il risultato e la forza della Juventus. Dobbiamo accettare i risultati, anche quelli dolorosi. Quel giorno abbiamo perso, anche se il risultato sarebbe stato diverso con un arbitraggio diverso. Stimo moltissimo Rocchi e sarei tranquillo se tornasse. Ha sbagliato partita, ma ormai è passata. Ne rigiocheremo altre e dovremo dimostrare di essere più forti della Juventus".

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