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Roma, la capolista si riscopre anche macchina da gol

Con 25 gol quello giallorosso è di gran lunga il miglior attacco del campionato con Gervinho fiore all’occhiello di un reparto che ha ancora enormi margini di miglioramento. Segno che il lavoro di Garcia sta dando importantissimi frutti.
A cura di Alessio Pediglieri
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La vetta è stata mantenuta e difesa dagli attacchi di Inter, Napoli e Fiorentina. La decima giornata di campionato ha registrato il mezzo passo falso della Lazio che pareggia a Bergamo dopo essere stata in vantaggio e l'addio – oramai definitivo dopo solo un terzo della stagione – della Juventus, scivolata a Sassuolo per opera di Sansone. Così la Roma ha mantenuto il primato solitario con due lunghezze dalle inseguitrici e lo ha fatto imponendosi senza alcun problema all'Olimpico a suon di gol contro l'Udinese ridimensionata dopo soli 4 minuti quando Pjanic per primo ha gonfiato la rete friulana per il definitivo 3-0 al 90′.

L'ennesima conferma che la Roma c'è, eccome. La squadra di Garcia si è rigenerata cammin facendo dopo un avvio stentato e claudicante. I giallorossi hanno trovato l'assetto giusto in mezzo al campo, hanno registrato la difesa e ottimizzato in attacco le bocche da fuoco che si sono ritrovati a disposizione, Facendo anche di necessità vitù viste le numerose e importanti assenze: da Castan e Maicon in difesa a Strootman, Keita e Totti a centrocampo fino a Dzeko in avanti. Tutti uomini su cui Garcia aveva costruito la struttura e di cui si è dovuto privare puntando su alternative che si sono dimostrate valide.

E' questa la forza motrice della nuova Roma: il gruppo. Un gruppo che gioca e segna più di tutti, con 25 reti in 10 giornate e il miglior attacco del campionato malgrado non vi sia un vero e proprio goleador. Che sarà il valore aggiunto da qui in avanti perché se è vero che Dzeko è un bomber da 20 reti stagionali è pur vero che l'ex City ha segnato la miseria di una sola rete. Il che fa capire benissimo il potenziale ancora inespresso e i margini di miglioramento che i capitolini hanno.

Tanto che sarà decisiva la prossima sfida, contro l'Inter, utile per sdoganare definitivamente i giallorossi per la corsa al tricolore. Una parola che finalmente a Roma non si pronuncia, pensando solamente a giocare e a vincere. Altro aspetto che denota la maturità di un gruppo che alla terza stagione può dare concreti frutti al tecnico francese che ha modellato una realtà dove finalmente la chiesa è tornata al centro del villaggio. Questa volta se per restarci o no lo deciderà anche l'Inter di Mancini.

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