Roma, l’ultima amara Champions League di Francesco Totti
L'eliminazione è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Dopo il pareggio dell'andata, nessuno infatti si aspettava di perdere contro il Porto e di salutare in questo modo la Champions League. L'immagine più eloquente del dolore e dell'amarezza per aver fallito l'appuntamento più importante, è quella di Francesco Totti a bordo campo. Giunto alla sua ultima partecipazione europea, il capitano si è scaldato per quasi un tempo intero assistendo impotente al crollo dei suoi compagni. Avrebbe voluto entrare in campo, dare una mano e magari scacciare la paura e il nervosismo, ma alla fine si è dovuto arrendere all'evidenza di una serata storta e al prurito del regista televisivo che lo ha immortalato in più occasioni affranto e paradossalmente appoggiato al giallo fluorescente del calcio d'angolo: una bandiera sostenuta da una bandierina. Peggio di così, non poteva capitare.
La notte di Graziani
Vicino a toccare quota 100 presenze anche in Europa, il numero dieci romanista ha così salutato il grande carrozzone europeo. E' finita nel modo peggiore. Di certo, non nella maniera che Totti ha sempre sognato. Il capitano avrebbe infatti voluto chiudere la sua carriera portando la Roma fino alla finale di Cardiff e magari vendicare quella notte del maggio 1984 (davvero incancellabile) quando la sua squadra del cuore perse la finale all'Olimpico contro il Liverpool. A più di trent'anni di distanza, l'Europa ha dunque regalato a Totti un'altra notte da dimenticare. La sera del rigore di Graziani, Francesco aveva solo 8 anni e nonostante le lacrime per la sconfitta riuscì a prendere sonno. Oggi che la carta d'identità mostra un'età decisamente diversa, addormentarsi dopo una sconfitta del genere è sempre più difficile. L'uomo dei record giallorossi voleva la Champions. Si dovrà accontentare dell'Europa League.
