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Roma, l’ex Cicinho shock: “Ho rischiato la vita per l’alcol, bevevo fino a svenire”

Le rivelazioni dell’ex terzino brasiliano: “Ho incontrato Gesù Cristo dopo 18 caipirinhe e 14 birre”
A cura di Marco Beltrami
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Stanno facendo molto discutere le dichiarazioni di una vecchia conoscenza del calcio italiano. Gli appassionati di calcio sicuramente ricordano Cicinho, l’ex esterno brasiliano della Roma, che ha militato in giallorosso dal 2007 al 2012, fatta elezioni per due parentesi in prestito a San Paolo e Villarreal. Arrivato in Italia tra grandi aspettative per quasi 10 milioni, il classe 1980 non riuscì a confermare il suo lavoro. Il tutto a causa anche di una serie di problemi con l’alcol che influirono in maniera decisiva nel momento più importante della sua carriera, quello della definitiva consacrazione.

Attualmente svincolato dopo l’ultima esperienza con i turchi del Sivasspor, Cicinho è tornato a parlare dei suoi problemi con dichiarazioni shock. Questo il suo racconto ai microfoni di Espn Brasile in cui svela anche i rischi corsi: “Non mi bastava bere uno o due bicchieri, dovevo bere abbastanza da svenire. Il mio primo incontro con Gesù Cristo lo ho avuto un giorno, dopo aver bevuto 18 caipirinhe e 14 birre e mi sono avvicinato a Dio, adesso sono una persona diversa”.

Parole che fanno il paio con quelle pronunciate diverse stagioni or sono e relative ai problemi con l’alcol durante l’esperienza alla Roma: “Andavo a Trigoria, mi allenavo ma sapevo che la domenica non avrei giocato. E allora quando arrivavo a casa bevevo molto e fumavo. A casa avevo casse di birra e altri tipi di alcol, bevevo da solo o insieme a falsi amici. Mi piaceva andare in discoteca, bevevo e non riuscivo a fermarmi. Non ho preso la droga solo perchè sapevo che c'erano i controlli anti-doping, altrimenti l'avrei fatto. L'alcol è la peggior droga che esiste al mondo, ho pensato di lasciare il calcio, stavo a pezzi. Quando la Roma mi ha dato in prestito al San Paolo volevo lasciare tutto ed ho mancato di rispetto anche al Club che mi ha fatto conoscere al mondo del calcio".

Un racconto che si spera possa servire anche anche per mettere in guardi i giovani dai rischi della dipendenza dall’alcol. Cicinho adesso pensa solo a rimettersi in gioco nel mondo del calcio, magari con un incarico tecnico. A tal proposito ecco una battuta sui giovani calciatori odierni che a suo giudizio non capiscono il valore di indossare la maglia della propria Nazionale: “Oggi i giocatori pensano solo ai selfie, è assurdo che qualcuno possa pensare di dire no alla Nazionale e non partecipare alla Coppa America”.

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