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Roma, Florenzi barista mancato: “Senza calcio sarei nel mondo della ristorazione”

Mentre la Roma lo aspetta per il pieno recupero dal grave infortunio al ginocchio sinistro dello scorso ottobre, Alessandro Florenzi fa il punto della propria carriera. A 26 anni, tra giallorosso e Nazionale è pronto per riprendersi la scena: “Il valore del gruppo per me è tutto, dico grazie alla Roma. Se non fossi diventato calciatore? Ora farei il barista”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il calcio o il bar. Due alternative di vita per Alessandro Florenzi che confessa l'altra strada che avrebbe intrapreso qualora non fosse riuscito a sfondare nel mondo del pallone. Fatto puntualmente avvenuto, mostrando qualità e capacità al di sopra della media, riuscendo a esplodere nella ‘sua' Roma, la squadra per cui da sempre tifa e che oggi lo sta aspettando dal gravissimo infortunio che lo ha tenuto lontano dai terreni di gioco. Ma oramai il tunnel è finito, la Roma  – e la Nazionale – aspettano uno dei laterali più completi del nostro campionato.

Il sogno avverato: la Roma

Dall'Acilia al giallorosso

L'amore di Alessandro Florenzi verso il calcio c'è stato sin da subito. Cresciuto nelle giovanili dell'Atletico Acilia, passato pi alla Lodigiani nel 2002, a soli 11 anni approda nel club giallorosso in cui fa tutta la trafila – con una sola parentesi in prestito a Crotone. Un crescendo, per una passione che ha subito cullato sin da bambino: "Il primo ricordo, se penso al calcio, è legato a quando giocavo da bambino nella Pozzolana, al centro sportivo di Acilia – ricorda in una intervista a Sky Sport – dove i miei genitori avevano il bar. Il pallone è la cosa che mi ha accompagnato per primo nella vita".

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L'esplosione e il grave infortunio

Florenzi oggi, a 26 anni è un calciatore completo e maturo. Da alcune stagioni è considerato uno dei maggiori talenti espressi dal calcio italiano della sua generazione. Molto duttile tatticamente, fa della velocità e degli inserimenti le sue doti migliori. Con la Roma ha trovato in prima squadra anche la Nazionale. Prima del gravissimo infortunio riportato lo scorso ottobre quando si è rotto il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.

L'attesa della Roma, il valore della squadra

Da allora, è rimasto fuori per recuperare dall'operazione e riprendere la migliore forma fisica. La Roma lo ha aspettato mai mettendolo in discussione, segnale inequivocabile con il quale il club e i compagni abbiano bisogno di Florenzi: "Per me è stato sempre importante il valore della squadra, il valore del gruppo, soprattutto, è la cosa che secondo me ti fa vincere o perdere un campionato, piuttosto che una competizione".

Il piano B, come barista

Eppure, anche Alessandro Florenzi ha cullato il classico ‘piano B' qualora il calcio non gli avesse concesso fiducia e fortuna. L'alternativa era la ristorazione, il mondo dei bar, ristoranti e pub: "Non so cosa avrei fatto se il calcio non mi avesse voluto. Credo che sarei finito nel mondo della ristorazione, magari a fare il barista visto che molti miei amici svolgono proprio quella professione".

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