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Roma, faccia a faccia tra società e Gervinho

L’attaccante ha segnato solamente 2 reti in campionato, l’ultima delle quali in Roma-Inter del 30 novembre scorso. Un rendimento che ha condizionato in negativo i risultati della squadra anche a fronte della fiducia riservatagli da tecnico e società. Ma adesso è arrivato il momento della resa dei conti.
A cura di Alessio Pediglieri
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Un andamento lento dovuto anche (soprattutto) ad un aiuto degli attaccanti che non è stato all'altezza delle aspettative. Se la Roma oggi si ritrova terza e a rischio uscita Zona Champions con il Napoli che ritorna dalle retrovie lo deve sì ai tanti infortuni che ha avuto durante la stagione e a scelte di mercato discutibili ma anche ad un reparto offensivo che ha prodotto ben pochi gol. Sotto accusa i vari Iturbe, Ljajic e poi ancora Totti, l'ex Destro finchè c'è stato, Florenzi, gli ultimi arrivati (Ibarbo e Doumbia) ma in primo luogo Gerivnho, l'ivoriano preteso due stagioni or sono da Garcia e primo ‘traditore' della causa giallorossa con in attivo in stagione la miseria di due gol in campionato a fronte di 21 presenze.

Troppo poco per chi ha goduto della stima incondizionata di società e allenatore senza ripagare in campo la fiducia. Perché contrariamente a tutti gli altri attaccanti in rosa, Gervinho ha potuto giocare con continuità, ritrovando una maglia da titolare al rientro dalla Coppa d'Africa contrariamente a quanto riservato alle altre punte: Destro se ne è andato sbattendo la porta, Ljajic non ha mai riscontrato quella fiducia che dai tempi di Firenze gli necessita per esprimersi al massimo in campo. Lo stesso Totti non gioca più di 50-60 minuti a partita obbligando il tecnico ad un cambio obbligato a match.

Tutto ricadeva su Gervinho che era ed è colui che dovrebbe fare la differenza in avanti visto che le impostazioni di gioco di Garcia sono proprio finalizzate a esaltarne le capacità tecniche fatte di verticalizzazioni, uno contro uno e velocità. Eppure mi quest'anno l'ivoriano è riuscito a convincere ritornando ad essere l'eterna incompiuta promessa che aveva fatto ammattire l'Arsenal a tal punto da cederlo alla Roma. Adesso nel momento più caldo della stagione la dirigenza ha deciso di affrontare il problema a muso duro, confrontandosi con il giocatore. Nel vertice la dirigenza ha ricordato a Gervinho che il suo compito primario è segnare e che non lo fa da Roma-Inter del 30 novembre scorso, ovvero da 149 giorni. Tutti i ‘favori' resi, facendo il paio con un dialogo di qualche giorno prima tra la punta e Garcia nonchè col suo agente Boisseau, non possono essere dati per scontati anche in futuro: o ritorna il devastante grimaldello della passata stagione  (

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