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De Rossi: “Scudetto con la Roma poi volo negli States”

Davanti alle telecamere di Roma Tv, il centrocampista giallorosso ha pescato a piene mani nel suo passato. Aneddoti, curiosità e un’importante rivelazione: “Chiuderò la carriera negli Stati Uniti”.
A cura di Alberto Pucci
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Reduce dal gol vittoria in Coppa Italia, e in attesa del fischio d'inizio di Fiorentina-Roma, Daniele De Rossi è stato il protagonista assoluto del palinsesto televisivo del canale monotematico giallorosso. Durante la trasmissione "Slideshow", il centrocampista di Rudi Garcia ha parlato a 360 gradi della sua carriera, davanti ad una sequenza di immagini a lui dedicate. L'appuntamento negli studi di Roma Tv, è stato il pretesto per raccontare a tutti i suoi tifosi com'è nata la sua passione per la maglia giallorossa: "La Roma è sempre stata parte integrante della mia vita. Quando sono fuori dal campo e indosso abiti borghesi, mi guardo e mi sembra strano non avere lo stemma romanista addosso – ha raccontato De Rossi – E pensare che da ragazzino rifiutai per due volte la Roma, perché volevo stare con i miei amici a Ostia. Da piccolo andavo pazzo per Rudi Voeller e per Giuseppe Giannini, che ogni tanto sento ancora. Lui ha veramente dato il sangue per questa squadra. Un altro momento indimenticabile è quando ho fatto il raccattapalle, era quasi come giocare con loro. Uno spettacolo, con i giocatori che ti passano a fianco. Ammiravo anche gli avversari…anche se una volta rischiai di prendere una cinquina da Sebastiano Rossi".

Sensi, Totti ed il burbero Capello – Le foto scorrono, così come le parole di "Capitan Futuro" che, alla vista dell'ex presidente Sensi, riporta alla luce un vecchio aneddoto: "Era un persona divertente e umana – racconta – Ce l’aveva coi procuratori, mi diceva che servivano solo alle pippe e che volevano rubarmi i soldi. Capello? Un allenatore burbero, ma che quando lo conosci ti sa dare qualcosa dal punto di vista affettivo. Mi ha dato tanto dal punto di vista dell’educazione e penso che ogni giovane dovrebbe crescere almeno un paio d’anni con lui". E poi c'è Francesco, Francesco Totti: "Ero estasiato da lui, poi ho cominciato a frequentarlo arrivando persino a litigare per bene. Per me è come un fratello, dentro Trigoria lui è la persona più importante". Dal passato al presente, da Capello a Rudi Garcia: "Se non sarà quest’anno, sarà il prossimo, Garcia porterà la Roma sul tetto d’Italia – dichiara De Rossi – La sfida con la Juve? Quando la incontreremo di nuovo, il 2 marzo, dovremo giocare una partita di quelle da raccontare ai nipotini, senza pensare a ciò che è successo allo Stadium. Gli arbitri, a volte, li mangeresti…ma fanno un lavoro davvero difficile". Dopo aver ricordato il suo momento più bello da calciatore ("La vittoria ai Mondiali…sono andato io da Lippi a dirgli che volevo calciare quel rigore"), Daniele De Rossi chiude l'album dei ricordi con una rivelazione importante: "Il futuro? Vorrei concludere la mia carriera in America, è una mia piccola fissazione e spero di riuscirci".

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