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Roma, crisi infinita: l’attacco non segna più e ora la Champions League è a rischio

Continua il calvario della squadra giallorossa, ormai lontana parente di quella ammirata nel girone d’andata. A preoccupare staff tecnico e tifosi, l’incredibile evoluzione del reparto offensivo di Rudi Garcia.
A cura di Alberto Pucci
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A poche giornate dal termine, sono in molti i tifosi che vorrebbero gettare la spugna e fare in modo che il campionato finisca subito, tanta è la delusione accumulata giornata dopo giornata. Tra questi, nonostante la squadra sia ancora in corsa per un posto molto ambito, ci sono anche tanti appassionati della Roma: stanchi e irritati da un trend negativo che, per la squadra di Rudi Garcia, dura da inizio anno. La sconfitta di San Siro contro l'Inter, ha aggravato la situazione e dato la possibilità alla Lazio di portarsi a + 3 dai "cugini", occupando in solitaria il secondo posto. Un affronto indigesto per il tifo romanista che, fino a qualche mese fa, vedeva i biancocelesti arrancare a undici punti di distanza con la Juventus a portata di mano. Il 2015, però, ha portato in dono un regalo sgradito per il club capitolino: una crisi impensabile e clamorosa che ha colpito l'undici del tecnico francese con la stessa forza di una "macumba". I numeri sono impietosi. Con l'avvento dell'anno nuovo, la Roma ha perso quasi un punto a partita, vedendo fuggire definitivamente la Juventus e rianimando proprio l'altra parte della Capitale. Un tracollo figlio di più motivazioni. In primis: il collasso del reparto offensivo che, nelle ultime settimane, ha raggiunto il record negativo di meno di un gol a partita.

Il flop di Gervinho e soci – Colpita dalla contestazione feroce della propria tifoseria, che ha dovuto mandar giù l'eliminazione da Champions, Europa League e Coppa Italia, la Roma sta facendo i conti con un attacco che ha smesso di segnare. Escludendo Totti e Ljajic, che bene o male hanno garantito lo stesso apporto della scorsa stagione, gli altri attaccanti di Rudi Garcia sono clamorosamente scomparsi. Fa rumore l'incredibile involuzione di Gervinho, tornato stanco dalla Coppa d'Africa e tornato quello evanescente dei tempi dell'Arsenal. Per non parlare di Iturbe che, arrivato a Roma fra gli squilli di tromba, non ha mai fatto la differenza con la maglia giallorossa. Ceduto Mattia Destro (anch'egli in fase calante al Milan), la dirigenza romanista ha sbagliato clamorosamente puntando su Doumbia (oggetto misterioso e, probabilmente, inadatto al calcio italiano) e Ibarbo (che sfortunatamente si è subito fatto male). Con il rischio di vedere arrivare pericolosamente il Napoli e perdere anche il terzo posto, Rudi Garcia s'interroga ora su come uscire da questa crisi alla vigilia delle sfide contro il Sassuolo ed il Genoa. Due partite da non sbagliare assolutamente perché, come ha detto Walter Sabatini, non arrivare almeno terzi sarebbe un fallimento.

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