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Robin Li, il miliardario guida la cordata cinese che vuole comprare il Milan

Miliardario con investimenti in internet e nelle energie rinnovabili ha anche affari in Italia e vanta un patrimonio di oltre 14 miliardi di euro. Sarebbe la ‘garanzia’ che mancava per determinare la bontà dell’operazione. Ma Berlusconi tentenna: vorrebbe comunque un ruolo di primo piano per i primi tre anni mentre i cinesi entro il 2016 puntano al 100%
A cura di Alessio Pediglieri
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Silvio Berlusconi deve decidere e in fretta. Per il closing del passaggio del Milan dalla sua proprietà a quella di investitori asiatici manca solamente il suo consenso, fondamentale. Il presidente è combattuto, perché vorrebbe restare in sella e non solamente alla ‘Moratti', cioè rivestendo un ruolo marginale soprattutto nel breve periodo. Vorrebbe  essere a cavallo in prima fila per assistere alla rinascita del club e  solamente poi uscire di scena. Una soluzione che non piace molto alla cordata di imprenditori cinesi che si starebbero muovendo a suon di capitali milionari per acquisire il club e ristrutturarne sia l'aspetto tecnico che dirigenziale. Tra i vari magnati coinvolti ci sarebbe anche Robin Li, miliardario dell'ultima ora che avrebbe accettato di unirsi all'avventura.

Robin Li, 48 anni può essere considerato la ‘garanzia' della validità dell'operazione. Ha un patrimonio stimato in 14 miliardi di dollari e un impero economico davvero esteso, grazie alla posizione di egemonia sullo sfruttamento commerciale di internet: il motore di ricerca Baidu, da lui  fondato, e l'e-commerce alimentare e dell'industria dello spettacolo sono i suoi fuori all'occhiello. Oltre a ciò può vantare un rilevante impegno nel settore energia con Hanergy, capofila tra i privati nelle energie rinnovabili in Cina e presente anche in Italia, con la commercializzazione dei pannelli solari. Accanto a lui ci sono; Eric Xu, vicepresidente e amministratore delegato del colosso della telefonia Huawei; Hui Ka Yan, settimo uomo più ricco della Cina e presidente di Evergrande, il colosso immobiliare che controlla il Guangzhou; He Xiangjian, cofondatore di Midea, compagnia di elettrodomestici.

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Tutti aspetti non secondari per un imprenditore che investirebbe nel Milan per riportarlo ai massimi livelli con capitali veri e certificati. L'idea di fondo sarebbe sempre quella di prelevare il 70% della società rossonera subito ed entro fine anno il 100 %. Una soluzione che non piace a Berlusconi che si vedrebbe subito messo in disparte ma ciò significherebbe poter progettare e pianificare sin da subito la ristrutturazione societaria e il rilancio sportivo. I tempi però sono maturi visto che per il terzo anno consecutivo il Milan non partecipa alle coppe e i bilanci parlano di conti in rosso difficili da risanare. Dunque, un sacrificio per il bene del Milan che attende anche di capire se continuare con Cristian Brocchi oppure rivolgersi ad altri allenatori.

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