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Report 2013 sulla Serie A: stadi inadeguati, aumentano i debiti

Un valore totale di 2.7 miliardi di euro, debiti per 3 miliardi e mezzo, e una perdita nell’ultima stagione di 388 milioni: è lo stato di salute del calcio italiano.
A cura di Maurizio De Santis
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Stadi inadeguati, crescita lenta, aumentano i debiti della serie A. Il Report 2013 sul calcio italiano presentato a Roma da Figc, Arel e Pricewaterhouse Coopers è  impietoso, nonostante piccoli segnali di ripresa. I dati relativi alla stagione 2011-2012 segnalano una gestione economica delle società più oculata. I risultati registrati dai club, dalla serie A alla Lega Pro, indicano che la crescita del valore della produzione (2,7 miliardi, +7% rispetto alla stagione precedente) supera quella dei costi (3 miliardi, +4,4%) per la prima volta dopo quattro stagioni. A fare da traino sono soprattutto le plusvalenze da cessione dei calciatori pari a 537 milioni di euro (+ 21%). E se da un lato diminuisce la perdita netta (388 milioni, -10%), dall'altro il patrimonio netto aggregato delle società è sensibilmente migliorato (+43%) portandosi a un livello di 287 milioni di euro.

Luci e ombre. Il massimo campionato nell'ultimo quinquennio ha ripreso a crescere facendo registrare un incremento medio dei ricavi del 4%, per un totale di 2,146 milioni nel 2011-2012 di cui il 43% derivante dai diritti tv. Peggiora ancora, pero', la situazione dei debiti che hanno toccato quota 2,9 miliardi (+8,8%).

Fuga dagli stadi. I ricavi da stadio sono scesi a 186,4 milioni (-10,5%) e rappresentano ormai solo il 9% del totale. Il numero di spettatori della serie A (il 63,5% dell'intero sistema) è in calo del 6,5%, la percentuale di riempimento è scesa al 55% (-4%). In controtendenza la serie B, dove gli spettatori sono cresciuti del 22,8%. Ma se allargato alle serie minori, il quadro resta desolante. Nel 2011-2012 sono 13.164.671 gli spettatori, con una diminuzione dell'1,6%. La percentuale complessiva è del 39%. Il problema più grande resta l'inadeguatezza degli impianti. Solo tre stadi sono in grado di ospitare partite internazionali delle principali competizioni, mentre ben 15 stadi su 36 non hanno i requisiti minimi per accedere alla più bassa delle categorie Uefa.

La sicurezza. La stagione 2011-2012 presenta un decremento del 7,7% nel numero delle gare in cui si sono verificati incidenti e una forte diminuzione delle persone denunciate (-21,6%) e arrestate (-44%). Aumentano, infine, i calciatori stranieri che giocano in Italia (50.204 nel 2010-2011) e il numero dei minori stranieri al primo tesseramento (9.434 provenienti da 121 Paesi)

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