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Finale di Champions: prezzi troppo alti, pochi i tifosi del Real Madrid

Appena dodicimila le richieste dei soci blancos che avevano diritto di prelazione: per Milano 2016 furono oltre 16mila, per Lisbona 2014 oltre 24mila. Colpa dei prezzi troppi cari di Cardiff.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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I tifosi del Real Madrid starebbero seriamente pensando di snobbare la finalissima di Champions League in programma il prossimo 3 giugno a Cardiff contro la Juventus. E' quanto emerge da un sondaggio del quotidiano spagnolo AS, che a poche ore dalla scadenza dei termini di prelazione ha scoperto che solo dodicimila soci dei blancos hanno richiesto i tagliandi per la partita del Millennium Stadium. E con i termini di prelazione ormai verso la fine, c'è da scommettere che la cifra non aumenterà di molto.

Prezzi troppo cari per Cardiff. In effetti, per quelli che si recheranno ad assistere al match si preannuncia un vero e proprio salasso economico, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi, i cui prezzi sono letteralmente osceni. Solo una piazzola per le tende è arrivata a costare duemila euro. Insomma, cifre importanti e proibitive, non certo alla portata di tutti e soprattutto del "semplice" tifoso, che a questo punto sta preferendo restare in patria per seguire il match contro la Juventus in televisione piuttosto che svenarsi per seguire la squadra in una trasferta così dispendiosa.

Meno tifosi blancos in Galles. Il dato è chiaro: per la finale del 2014 a Lisbona i tifosi blancos prenotarono oltre ventiquattromila biglietti (facilitati anche dalla vicinanza geografica di Madrid dalla capitale lusitana), mentre nel 2016 a Milano le richieste furono oltre sedicimila. Quest'anno, invece, sui 14.645 che i blancos hanno riservato ai propri soci (sui 17.518 biglietti messi a disposizione per il Real Madrid dalla UEFA stessa) le richieste sono state nettamente inferiori. Tanto che il sorteggio degli stessi, che dovrebbe essere effettuato in presenza di un notaio il prossimo 18 maggio, a questo punto rischia di essere superfluo.

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