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L'ultima partita di Totti con la Roma

Quella volta che Totti stava andando al Real Madrid

Nel giorno del suo 40° compleanno il capitano giallorosso ritorna sulle voci di mercato del 2003: “Stavo partendo per Madrid, poi amici, cuore e famiglia mi fecero riflettere”. E sulla questione allenatori aggiunge: “Non ne ho mai cacciato né scelto uno. Io faccio parte del gruppo, rispetto le regole, da sempre”
A cura di Alessio Pediglieri
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Una bandiera della Roma giallorossa, 25 anni sempre e soltanto con i colori della Lupa incollati addosso. Da ragazzino, da promettente centrocampista, da capitano, da fenomeno, da leader, da quarantenne. Francesco Totti festeggia oggi un traguardo importante, a suo modo unico per un giocatore che ha dato tutto ad una società e ad un ambiente che lo ha consacrato indiscussa stella. Una fedeltà che di questi tempi è difficile rivedere in altri giocatori e che se anche ha vacillato, non è mai crollata. Diverse le volte in cui, il destino lo ha chiamato altrove, ma mai Totti ha seguito quelle voci, restando ancorato alla sua realtà. Come quando, in difficoltà con Carlos Bianchi fu vicino alla Sampdoria o quando nel 2003, fu il Real a farsi avanti e far vacillare le certezze del capitano.

In passato, Franesco Totti è stato vicino al Real Madrid, e si sapeva. I Blancos nel 2003 avevano fatto di tutto per acquistarlo. Alla fine l'amore per i colori romanisti e la riconoscenza verso un ambiente che lo aveva eletto a stella, prevalsero. A raccontare quelle giornate è lo stesso Capitano che riavvolge il nastro dei pensieri e racconta: "Nel 2003 stavo per andare via verso Madrid, anche se non è vero come dissero i giornali del tempo che ero in Spagna. Ma poi il cuore, gli amici e la famiglia mi hanno aiutato a riflettere e fortunatamente sono ancora qui a dire la mia in giallorosso. Poi quando c'era il problema del penultimo contratto ho davvero pensato di cambiare squadra, ma poi tutto è rientrato".

Un uomo solo al comando, ma anche un uomo spogliatoio, un riferimento per il gruppo, un giocatore e un campione da seguire, per i più giovani, i nuovi, gli ultimi arrivati e la vecchia guardia: "Ci tengo a dire una cosa: io faccio parte del gruppo e ne ho sempre fatto parte rispettando tutte le regole. Sono sempre stato coerente con me stesso. Non ho mai cacciato un allenatore, non ne ho mai neanche scelto uno che venisse qui a Roma".

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