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Quando a pagare sono gli allenatori. Anche senza motivo

Allegri in bilico, Stramaccioni sotto osservazione, Gasperini già al lavoro nel dopo-Sannino. Mentre le partite non arrestano la loro corsa in un tour de force ogni 3 giorni, l’indice rimane puntato sui tecnici. Spesso, però, non totalmente colpevoli.
A cura di Alessio Pediglieri
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esonero allenatori tassotti

Giocando ogni tre giorni si fa fatica solamente a star dietro al calendario, figuriamoci a ciò che accade tra le venti squadre di serie A impegnate ogni 48 ore a presentare convocati, diramare comunicati ufficiali sugli infortunati e rilasciare dichiarazioni in conferenza stampa. Una ‘babele' mai vista prima ma che è figlia della frenesia cui non è stato posto freno, di un calcio in balia di appuntamenti sempre più irrinunciabili e di uno ‘spezzatino' imposto dai diritti televisivi.
Così si è giunti, quasi senza accorgersene in meno di un mese dall'inizio del campionato, alla quinta giornata di serie A pennellata – tanto per cambiare – su una tre giorni infrasettimanale che nulla ha da invidiare all'appena trascorsa e all'incombente settimana di Coppe Europee. Tra i tanti temi caldi, probabili formazioni, dichiarazioni della vigilia, ci soffermiamo su un tema tanto attuale quanto scottante: la panchina.

Esonerare il tecnico, semplice e veloce – Sempre la Serie A ci ha abituato a vedere una girandola di tecnici da settembre a maggio, incessante. La scorsa stagione abbiamo forse raggiunto il top – o il fondo, basta decidere da che parti lo si guardi – con più della metà dei tecnici di serie A esonerati (18 cambi in tutto) con il record, assoluto e speriamo che resti a lungo imbattuto, del solito indomabile puledro di razza (per ciò che riguarda gli esoneri) Maurizio Zamparini capace di liquidare il proprio allenatore Stefano Pioli ancor prima che iniziasse la stagione regolare per poi vedere il tecnico avviare un progetto a suo modo vincente in quel di Bologna dove ancora ne è il leader tecnico.
Quest'anno si è iniziato un po' insordina, ma i fuochi d'artificio non mancheranno ad arrivare e saranno botti belli pesanti perchè i nomi sono illustri. In attesa, però, proprio Zamparini – sempre e solo lui – si è dato da fare e si è portato avanti con il lavoro, esonerando Sannino – promettente tecnico della nuova generazione alla prova del 9 dopo l'ottima avventura sulla panchina del Varese – per mettere in panchina il rientrante Gian Piero Gasperini a piedi dopo la deludente (e polemica) avventura in nerazzurro sotto l'egida di Massimo Moratti, altro presidente storicamente incline a cambiare più tecnici che fazzoletti.

esonero allenatori stramaccioni

La voglia di cambiare, ma i soldi non ci sono – Proprio di Moratti si sta tornando a parlare in questo periodo in cui l'Inter non sta andando bene: nessuna vittoria in casa tra Coppe e campionato, ma soprattutto solamente 6 punti in classifica, poco gioco, molti malumori e dati allarmanti con una difesa incapace di rimanere imbattuta per 90 minuti. C0lpa di Andrea Stramaccioni? A sentir il tecnico romano, guai. "Avanti col il progetto e con la consapevolezza del proprio lavoro, altrimenti cambio mestiere" ha sentenziato il giovane rampollo di casa inter alla guida tecnica della prima squadra dalla fine della passata stagione dopo una gavetta veloce passata in Primavera.
La scoppola subita dal Siena, 2-0 a San Siro e Inter uscita tra i fischi del pubblico ha lasciato il segno. Più della sconfitta, meritata, contro la Roma; più del pareggio al 92′ in Europa league col pur modesto Rubin Kazan; più della sconfitta contro l'Hjaduk nei preliminari. Nelle precedenti occasioni, il tecnico ha avuto sempre una scusante da porre di fronte a chi provava a riflettere su una squadra in difficoltà e con una mentalità tutt'altro che vincente.
"L'unico stop su cui dobbiamo riflettere è quello avvenuto in casa con la Roma. Per le altre non vittorie il discorso cambia perchè sono maturare dopo dei risultati molto positivi che hanno condizionato, anche inconsciamente i ragazzi" raccontava Stramaccioni prima di Inter-Siena.
E ancora: "Provinciale l'Inter? Sciacquatevi la bocca prima di darci dei provinciali, noi siamo andati a Torino imponendo il nostro gioco come proviamo a far sempre", ai limiti dell'arroganza.
Il Siena ha invece confermato ciò che molti già sapevano e che il tecnico ha provato in ogni modo di nascondere: questa squadra necessita di avere a disposizione sempre i propri uomini migliori e produrre un gioco che pensi prima a difendere epoi a costruire. Le tre punte sono un lusso che Stramaccioni nonsi può permettere anche perchè non hanno il necessario ‘killer istinct" per far vincere le partire e davanti ad Handanovic il centrocampo lascia praterie agli avversari.
Parola d'ordine: cambiare, perchè così non si può procedere e si è ancora in tempo per farlo. A Verona sarà obbligatorio vincere per non far cambiare idea ad un insolito Moratti che, vuoi per le ristrettezze economiche, vuoi per la paura del Fair Play Finanziario, non ha intenzione di pagare un secondo allenatore. Sempre che Stramaccioni faccia un bagno d'umiltà e ritorni quello di aprile: umile, affidabile e vincente.

esonero allenatori gasperini

Alta tensione, prove generali e la conferma sul sito – Chi se la passa peggio è Massimiliano Allegri, squalificato per un turno dal Giudice Sportivo. Per il livornese piove sul bagnato: lite settimanale con Pippo Inzaghi, cappotto a Udine e stop di un turno. Se non verrà accolto il ricorso del Milan, ci sarà la prima prova generale senza di lui in panchina, con Tassotti a guidare il gruppo nel match casalingo contro il Cagliari di uno sconcertante Cellino punito con lo 0-3 a tavolino dopo i misfatti precedenti alla gara con la Roma.
Massimo Tassotti così potrebbe diventare, anche se per soli 90 minuti, il tecnico della prima squadra: da una parte una boccata d'aria fresca perchè in caso di scivolone nulla potrebbe essere imputato ad Allegri, ma anche una pericolosa controprova perchè se la squadra ottenesse la prima vittoria stagionale in casa proprio in assenza del proprio tecnico ci sarebbe una ineluttabile testimonianza che qualcosa nei rapporti allenatore-squadra è oramai scaduto.
Si sa da tempo come la pensi Silvio Berlusconi che proprio in questo senso guarderà Milan-Cagliari mentre Galliani prova a fare il tifo per l'attuale tecnico ("Ha tutta la nostra fiducia, della società e del presidente Berlusconi" ha fatto sapere il club dal proprio sito ufficiale nelle ore successive alal vittoria in Friuli dell'Udinese).

Cambiando si peggiora – Che cambiare non porti proprio bene, lo dicono anche i numeri. Al di là dei soldi che si andrebbero a spendere in contrapposizione a ciò che è stato fatto in estate, abbassando il monte ingaggi, riducendo i giocatori con gli stipendi più alti, limitando gli acquisti e valorizzando le cessioni, la nuova guida in panchina spesso stenta a dare un risvolto positivo alla situazione. A Palermo, ad esempio, la ‘prima' di Gasperini non è andata molto bene con la sconfitta a Bergamo contro ‘Atalanta. Ma anche nel recente passato, chi ha cambiato tecnico non ha poi raccolto ciò che desiderava. L'anno passato ne sono testimoni il Novara con Tesser-Mondonico-Tesser o il Cesena con Giampaolo-Arrigoni-Beretta: entrambe retrocesse.
La scelta di dimettere chi stava in panchina non ha pagato per il Genoa (che si è salvato nelle ultime giornate) la Fiorentina e il palermo, entrambe protagoniste di un campionato a dir poco incolore. La lazio, invece, tenendo Edi reja malgrado gli alti e bassi nei suoi rapporti con Lotito ha conquistato l'Europa League e anche a Udine, con Guidolin in panchina, pur soffrendo un inizio di stagione pessimo, i bianconeri sono arrivati alla fine addirittura a cullare il sogno Champions.
Storie di allenatori non esonerati, storie di società coerenti con i propri progetti e le proprie scelte. A volte vincenti.

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