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Premier, Roy Keane: “Il Manchester United è come una mafia”

L’ex centrocampista dei Red Devils si scaglia contro il suo ex club con parole al vetriolo nei confronti di Sir Alex Ferguson e delle vecchie glorie dello United.
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A cura di Marco Beltrami
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Le 13 stagioni e i tanti successi collezionati con la maglia del Manchester United sembrano ormai far parte di un passato ormai archiviato. Roy Keane, attuale vice allenatore di Paul Lambert all’Aston Villa, ha riservato numerose stilettate all’ex manager dei Red Devils Sir Alex Ferguson e poi al club stesso. Se l’affermazione: “Non allenerò mai il Manchester United, mentre Sir Alex Ferguson è nei dintorni”, sembrava già un macigno, non è nulla in confronto a quanto dichiarato a proposito dell’ambiente United. In occasione della presentazione della sua biografia “The Second Half”, al Lancashire Country Cricket Club, ha spiegato i motivi che lo portano a prendere le distanze dal Manchester United: “Quando oggi guardo il Manchester United ci vedo solo propaganda e gente che dice un sacco di sciocchezze. Ci sono tanti ex giocatori degli anni Sessanta o Settanta che ancora lavorano per il club e che ancora parlano. Tutti bravi ragazzi, non fraintendetemi, ma la considero una mafia: se pensi che un’espulsione sia ingiusta o che una scelta di David Gill o di Ferguson sia sbagliata, dillo!”.

Keane a gamba tesa sulle vecchie glorie United

L’ex centrocampista dei Red Devils ha criticato l’atteggiamento troppo permissivo e soft soprattutto delle tante grandi glorie del club che gravitano ancora nell’orbita della società. Queste le parole riportate dal The Guardian, su Pat Crerand campionissimo United e su Bryan Robson: “La gente è ancora influenzata da Paddy, che pensa sempre di essere negli anni Sessanta o giù di lì Lo United perde 5 a 0? E lui dice: "sono stati grandi". Ma per favore!”. Robson? E’ stato un grandissimo, ma lavora per lo United, quindi cos’altro poteva dire?”.

Le differenze tra passato e presente allo United

E per chiarire ancora il tutto, Keane ha fatto un paragone tra il suo Manchester United e quello attuale: “All’epoca non sarebbe mai tollerato che i giocatori delle due squadre di Manchester uscissero a cena insieme dopo le partite, come invece fanno oggi. E inoltre se durante la mia esperienza all’Old Trafford ci fossero stati i telefonini con le fotocamere, avrei passato un sacco di tempo in prigione

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