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Premier League, Antonio Conte si è preso il Chelsea?

Doo le sconfitte contro Liverpool e Arsenal, che avevano messo in dubbio il prosieguo della sua avventura londinese, il tecnico italiano ha cambiato impostazione tattica e uomini. Risultato? Tre vittorie in tre gare, nove reti fatte e zero subite.
A cura di Vito Lamorte
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Antonio Conte si è ripreso il Chelsea. E lo ha fatto a modo suo. L'ex commissario tecnico della nazionale italiana è uno degli uomini più discussi del lunedì calcistico dopo la vittoria roboante della sua squadra contro il Manchester United di José Mourinho. Si tratta di una debacle senza appello per i Red Devils mentre per Conte è un trionfo sotto molti punti di vista.

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L'allenatore salentino era stato messo in discussione dopo le sconfitte con Liverpool e Arsenal dalla critica inglese ma l'ex allenatore di Juventus, Atalanta e Bari è riuscito a far ripartire la macchina cambiando disposizioni tattiche e facendo delle scelte mirate anche sugli uomini da schierare titolari.

Come ti cambio il Chelsea

Antonio Conte aveva iniziato la sua esperienza londinese basando la sua squadra su un 4-1-4-1 che, a tratti, ricordava la tattica che aveva portato al trionfo in Premier League. Ivanovic, Terry, Cahill, Azpilicueta sulla linea difensiva. Kante a fare da schermo con William, Matic, Oscar e Hazard dietro la prima punta. L'infortunio di John Terry, i problemi fisici di diversi elementi e la mancanza di un equilibrio minimo in alcune situazioni di gioco (questo si è visto soprattutto contro l'Arsenal) hanno portato l'allenatore italiano a impostare la sua squadra con 3-4-3.

Chelsea-West Ham 2-1, 15 agosto 2016. Immagine fourfourtwo.com
Chelsea-West Ham 2-1, 15 agosto 2016. Immagine fourfourtwo.com

Il Chelsea si è presentato con un'impostazione tattica diversa nella gara in trasferta contro l'Hull City e i risultati sono stati subito evidenti: 3 vittorie in 3 gare, 9 goal fatti e 0 subiti. Due di queste gare erano contro il Leicester City di Claudio Ranieri, campione in carica, e il Manchester United di José Mourinho. Due situazioni balzano subito all'occhio: il passaggio alla difesa a tre, con l'impiego di César Azpilicueta come terzo di destra insieme a David Luis centrale e Cahill a sinistra; e l'utilizzo di due laterali in mediana che riescono a fare entrambe le fasi in maniera egregia, ovvero Marcos Alonso e Victor Moses.

Hull City-Chelsea 0-2, 1 ottobre 2016. Immagine fourfourtwo.com
Hull City-Chelsea 0-2, 1 ottobre 2016. Immagine fourfourtwo.com

Matic e Kanté si muovono da classici mediani mentre in avanti c'è Diego Costa a fare il "puntero" con Hazard che parte da sinistra e William o Pedro a correre sull'altra fascia. Se i Blues hanno la palla le due ali cercano di ricevere il pallone molto larghe per poi convergere verso la zona centrale mentre in fase di non possesso stringono dietro al loro centravanti creando una certa densità in mezzo al campo e ostacolando la costruzione avversaria. A farne le spese è stato anche Oscar: il brasiliano è finito in panca in favore di un maggiore equilibrio della squadra e per utilizzare due laterali veri alle spalle delle ali.

Sorpresa Azpilicueta

Lo spagnolo ha, di fatto, messo fuori un totem come Branislav Ivanovic. Conte ha cambiato sistema di gioco e Azpilicueta è stato scelto per giocare in un ruolo non proprio a lui familiare al fianco di David Luiz e Gary Cahill in una linea. Nei tre dietro è il più veloce e quello in grado di scappare prima sulle diagonali. Da tre gare è sempre tra i migliori dei Blues e questa scelta del manager italiano sembra aver rigenerato un calciatore che non ha mai goduto di grande credito.

Moses e Alonso

La seconda operazione che Conte ha fatto è stata coprire i tre dietro con due laterali in grado di fare tutta la fascia e la scelta è ricaduta su Victor Moses e Marcos Alonso. Il nigeriano è sempre stato utilizzato poco da Mourinho e da Hiddink ma adesso sembra essere insostituibile: nelle tre gare in cui è partito da titolare ha messo anche a segno una rete (contro il Leicester) ed è fondamentale per entrambi le fasi di gioco. Marcos Alonso lo conosciamo perchè con la Fiorentina giocava esattamente in quel ruolo: esterno sinistro. Lo spagnolo è bravo a fare sia il quinto di sinistra che ad andare sul fondo per cercare i compagni: il piede educato e il tempo di inserimento gli permettono di essere pericoloso anche nella metà campo avversaria.

United Ko

Il Chelsea di Conte ha preparato molto meglio la gara di Stamford Bridge e con la complicità dei difensori del Manchester è riuscito ad andare subito avanti con Pedro. La seconda rete è arrivata su calcio piazzato ma la gara si era già messa nelle condizioni migliori per i Blues. Densità in fase di non possesso e cambi di versante repentini per trovare lo spazio giusto.

Fase offensiva del Chelsea contro il Manchester United. Immagine fourfourtwo.com
Fase offensiva del Chelsea contro il Manchester United. Immagine fourfourtwo.com

Le reti realizzate nella ripresa da Hazard e Kantè, come dimostra la foto, sono fonti di due passaggi nella zona centrale che poi sono stati trasformati in oro dai due calciatori. L'occupazione dello spazio in fase offensiva funzionava già precedentemente ma così la squadra sembra avere più soluzioni.

Le azioni offensive dei Blues contro lo United. Immagine squawka.com
Le azioni offensive dei Blues contro lo United. Immagine squawka.com

Un'altra costante della nuova impostazione tattica del Chelsea è l'utilizzo delle due corsie laterali ma la zona centrale rimane sempre la più battuta (34,5%). Sulla destra (33,5%) Moses e Pedro sono stati molto più utilizzati di Marcos Alonso a sinistra (32,0%) ma in quella zona di campo va messo in conto il movimento ad entrare di Eden Hazard. Antonio Conte ha trovato davvero l'equilibrio del suo Chelsea? Le gare con Southampton e Everton sono un ottimo banco di prova.

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