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Portogallo, si pensa a Mancini CT ma Mourinho lo boccia

Lo Special One ha rifiutato l’ipotesi di un tecnico straniero per la Nazionale lusitana. Così l’ipotesi Mancini salta ancor prima di concretizzarsi. E nel 2010 proprio Mou rifiutò la proposta della federazione portoghese di ricoprire il doppio ruolo di CT e allenatore del Real Madrid.
A cura di Alessio Pediglieri
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Roberto Mancini è ancora senza squadra e contratto. L'ex tecnico del Galatasaray è infatti ancora ‘appiedato' e con i campionati iniziati è difficilissimo in breve tempo rivederlo ad allenare un club. Così la strada della nazionale sembra quella più ovvia. Dopo essere stato vicinissimo a quella italiana – in ballottaggio con Antonio Conte fino alla fine – il tecnico jesino adesso è stato affiancato ad un'altra selezione, il Portogallo alla ricerca di un nuovo ciclo vincente dopo la recentissima delusione ai Mondiali brasiliani. Ma la sua ‘candidatura' è stata bocciata ancora prima di essere ufficializzata perché è arrivato il ‘no' di un tifoso e portoghese d'eccezione, Josè Mourinho le cui parole in patria sono ascoltate quasi come Vangelo.

Nessun straniero in patria

Il tecnico del Chelsea segue da sempre molto da vicino le vicende della sua Nazionale e non ha digerito la notizia di Mancini come CT. Nulla di particolare o di personale verso l'ex tecnico dell'Inter che tra il 2006 e il 2008 preparò il terreno al Triplete nerazzurro del 2010. Solo che Mourinho non vuole Commissari tecnici stranieri: "Un tecnico straniero non mi piacerebbe affatto. Chiunque sara', sara' anche il mio ct. E' indifferente se è un buon amico oppure no, se credo che ci siano le condizioni perchè possa fare un buon lavoro. Chiunque verrà scelto avraà il mio appoggio, l'importante è che faccia vincere la mia nazionale

Quando rifiutò il doppio ruolo di CT e tecnico del Real

Mourinho in Nazionale ci poteva finire già nel 2010 quando scelse il Real Madrid. Allora, dalla federcalcio portoghese arrivò la proposta di ricoprire un doppio ruolo: allenatore dei Blancos e selezionatore del Portogallo, ma lo Special One declinò per concentrarsi nella sua nuova avventura spagnola: "All'epoca accettai la proposta per una questione di cuore e perché la situazione non era facile. Dissi di si', poi parlai con Florentino Perez che aveva bisogno di qualche giorno per pensarci. Ma mi sono convinto da solo che era impossibile e incompatibile. E poi ci sono tanti disoccupati che accumulare funzioni sembra sciocco. Quella volta fu una risposta emotiva, oggi non vale nemmeno la pena pensarci".

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