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Pogba e Vidal valgono oro ma col Borussia hanno giocato da ‘normal player’

Il francese e il cileno hanno deluso nel primo round di Champions per la qualificazione ai quarti. Entrambi hanno quotazioni di mercato da capogiro, pure questo fa parte del peso di giocare in Europa: lo stesso che avverte la Juve quando varca i confini della A dove spadroneggia.
A cura di Maurizio De Santis
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"Valgo zero", disse Pogba poche settimane fa. E fece bene, mise l'umiltà davanti a tutto: ai soldi, ai paragoni illustri, a chi lo vorrebbe Pallone d'Oro e l'ha già trasformato in icona di una generazione, al suo agente – Raiola – che ha già fatto il prezzo ("cento milioni, il Real mi chiami se lo vuole"), ai tifosi che lo hanno ribattezzato Pogboom e da lui s'aspettano magie e cannonate. Sempre. Contro il Borussia invece la miccia s'è spenta sul più bello: polveri bagnate, molto fumo e null'altro. Intrappolato nella tonnara della mediana, il francese (assieme a Vidal) è caduto nella rete tesa dai rais tedeschi (Gundogan, Mkhitaryan e Reus) lasciando che il Dortmund prendesse il sopravvento. "Il centrocampo è un mare nel quale facilmente s'affoga", raccontava Gianni Brera. Paul e il cileno sono stati risucchiati nel gorgo, entrambi mancati nel primo round del match con il Dortmund: poco dinamismo e quanto al ‘senso della geometria che s'ha da avere istintivo' non è apparso tra i pregi dell'uno e dell'altro. Tevez e Morata hanno fatto gol (lo spagnolo ha definitivamente scalzato Llorente), la difesa – nonostante la ‘topica' clamorosa di Chiellini – ha retto all'urto. Là in mezzo, invece, s'è spenta la luce.

"Valgo zero", disse Pogba. E aveva ragione. Non perché sia divenuto brocco e sarebbe folle metterne in discussione le qualità ma nella gara di Coppa è stata palese la differenza tra l'essere (ancora) un ‘calciatore normale con talento' e un ‘campione di livello internazionale'. Entrambi hanno quotazioni di mercato da capogiro, pure questo fa parte del peso di giocare in Europa – lo stesso che avverte la Juve quando varca i confini della Serie A dove spadroneggia -. Un fardello che è tutto sulle spalle di Paul e King Arturo: il primo studia da grande e prova a bruciare le tappe, il secondo ha perso lo smalto del grande calciatore ammirato nelle ultime stagioni.

Bayer Monaco, Manchester United, Barcellona hanno bussato alla porta di procuratori e dirigenti mettendo sul tavolo (vere o presunte) proposte indecenti, di quelle che sembrano difficili da rifiutare: 40, 50 milioni per il ‘todocampista' che Guardiola avrebbe voluto con sé in Baviera, il doppio per il ‘bambino d'oro' svezzato nella periferia di Parigi che piace a tutti (quelli che se lo possono permettere). Ma è una quotazione reale, fedele, giusta? Può essere pagato tanto un calciatore che non fa la differenza? La trasferta nella Ruhr, al Westfalenstadion – cuore pulsante del fenomeno Borussia esploso negli ultimi anni – dirà anche questo e sarà un banco di prova importante (l'ennesimo): per la Juve come per Pogba e Vidal, tutti dovranno dimostrare di saper reggere il confronto per qualità, agonismo, tenuta atletica, equilibrio anche quando varcano le Alpi. Perché è da questi particolari che si giudica un giocatore rispetto a un top-player.

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