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Piccola Italia in Bulgaria: Eder salva Conte da una sconfitta pesante

Allo stadio “Vasil Levski” di Sofia, continua la tradizione negativa della nostra nazionale che, anche questa volta, non è riuscita a centrare la vittoria. Dopo il vantaggio su autorete e i due gol degli avversari, il pareggio è arrivato quasi allo scadere grazie ad una perla del sampdoriano.
A cura di Alberto Pucci
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Dalla doppietta di Roberto Baggio, ai mondiali americani, alle lacrime di Antonio Cassano nella notte del "biscotto" più clamoroso che si ricordi, tra Svezia e Danimarca in occasione dell'Europeo del 2004. Il romanzo delle sfide tra la nostra nazionale e quella bulgara, ha conosciuto nel corso degli anni diversi momenti significativi che sono rimasti nella memoria di tutti i tifosi. La storia ci ha purtroppo insegnato che affrontare la Bulgaria, specialmente davanti ai loro tifosi, non è stato mai così semplice. E' stato così anche questa sera. L'ultimo incrocio a Sofia, durante le qualificazioni per Brasile 2014, confermò infatti la nostra tradizione negativa (un pari e tre sconfitte, prima di allora) e "generò" un pareggio grazie alla doppietta di Osvaldo. Sul campo dove anche Malta è riuscita a strappare un punto, i nostri hanno mostrato evidenti limiti: problemi aggravati dalle assenze pesanti, specialmente a centrocampo. Doveva essere la serata della consacrazione di Verratti, è stata quella del rimpianto di non aver avuto Pirlo e Marchisio in campo. Dietro abbiamo ballato troppo e davanti la coppia Immobile-Zaza è rimasta spesso fuori dalla lotta, facendosi preferire Eder e Gabbiadini entrati a gara in corso. Il pareggio, strappato con i denti, complica un po' il nostro cammino verso la Francia. A giugno andremo in Croazia a sfidare i padroni del nostro raggruppamento, dopo che Brozovic e compagni hanno scherzato la Norvegia. Per mantenere intatte le chance di qualificazione, servirà un risultato positivo (possibilmente una vittoria) a Zagabria. Con questa Italia, però, l'impresa sembra proibitiva.

Difesa da rivedere – Sono bastati quattro minuti per accendere la sfida tra Bulgaria e Italia. Al fischio d'inizio la squadra di Antonio Conte si è gettata in avanti, trovando la rete alla prima mezza occasione: cross dalla sinistra di Bertolacci, Mihaylov non riesce ad arrivare sul pallone che viene deviato in porta dal difensore Minev. Un autogol sfortunato che aveva, però, il pregio di scuotere i padroni di casa e addormentare i nostri, forse inconsciamente condizionati dalla rete trovata in avvio. I ragazzi di Luboslav Penev, oggi al suo esordio sulla panchina bulgara, riuscivano così a pareggiare all'undicesimo. Popov, dopo un liscio di Bonucci, prendeva la mira e da fuori area faceva secco Sirigu. Il vantaggio dei padroni di casa arrivava sei minuti più tardi. Complice una difesa azzurra posizionata male, Micanski sfruttava un cross in area di rigore e di testa fissava il risultato sul 2 a 1. Una doccia fredda per Chiellini e compagni, vicini comunque al 2 a 2 al 20esimo: punizione di Verratti, colpo di testa da "zero metri" di Immobile che finiva incredibilmente fuori. Occasione che veniva "pareggiata" dall'undici bulgaro al minuto 36. Sugli sviluppi di una punizione dal limite dell'area, Popov scheggiava la traversa facendo correre i brividi sulla schiena di Sirigu (in campo al posto dell'infortunato Buffon) e firmando l'ultima vera occasione di un primo tempo giocato sottoritmo, per molti minuti, dagli Azzurri di Conte.

Ci salva Eder – La ripresa, cominciata senza nessun cambio da parte del commissario tecnico azzurro, ha visto l'Italia riversarsi nella metà campo avversaria alla ricerca del pareggio. Un "forcing" orgoglioso, figlio del finale di prima parte di gara, che non produceva gli effetti sperati fino all'ora di gioco quando arrivava il primo tiro di Verratti (impreciso) verso la porta avversaria. Conte provava a mischiare le carte con l'inserimento di Eder, al posto di un inconcludente Zaza, ma la seconda occasione arrivava solo al 69esimo con una sberla di Immobile, deviata da Mihaylov, e successiva conclusione sballata di Bertolacci. Il giocatore del Genoa, uno dei pochi a meritare la sufficienza, lasciava subito dopo il campo a Soriano per gli ultimi venti minuti di gioco. Nel finale, con i bulgari tutti a difesa del risultato, l'Italia trovava il pareggio a sette minuti dalla fine con una splendida rete di Eder: l'uomo più contestato, insieme a Vazquez, nei caldi giorni di Coverciano. Il fantastico tiro "a giro" del sampdoriano, in rete all'esordio, metteva le ali ai ragazzi italiani che sfioravano il gol della vittoria con Gabbiadini: bravo a girarsi e concludere, ma sfortunato nella mira con il pallone che finiva fuori di pochi centimetri. L'urlo rimasto in gola del giocatore del Napoli, chiudeva un match complicato che gli Azzurri hanno cercato di vincere soltanto nei minuti finali. Troppo poco per una formazione che, sulla carta, avrebbe dovuto essere molto più forte di quella bulgara.

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